Mick Schumacher | “Mio padre un gran genitore prima di un campione”

Le confessioni del rampante Mick Schumacher. Il 21enne figlio di Michael parla di suo padre e di come dovrà fare per diventare esattamente come lui.

Mick Schumacher
Il rampante Mick Schumacher parla di papà Michael FOTO Getty Images

Mick Schumacher, figlio del grandissimo campione di Formula 1, Michael, parla in una lettera aperta degli insegnamenti ricevuti da suo padre. Il ragazzo, 21 anni, raramente parla di suo papà. Una leggenda dello sport capace di vincere sette campionati del mondo in Formula 1 tra il 1994 ed il 2004.

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Sin da bambino, Mick Schumacher si è fatto le ossa al volante, seguendo le orme paterne. Nel 2019 è entrato nella Ferrari Driver Academy e completò una giornata di test stagionali sul Bahrain International Circuit, al volante di una monoposto rossa. Per quanto riguarda suo padre, la famiglia ha deciso di non affrontare pubblicamente l’incidente sulle nevi francesi di Meribel del dicembre 2013 e tutte le sue conseguenze. A seguito di ciò, Michael Schumacher subì un trauma cranico restando anche in coma per diverso tempo. Da allora ha riportato seri danni neurologici. “Milioni di fans in tutto il mondo continuano ad amarlo, ma Michael Schumacher è prima di tutto mio padre, scrive Mick.

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Mick Schumacher: “Mio padre mi ha sempre detto di restare equilibrato”

Lo scorso anno sono circolate le notizie secondo cui Michael era stato in un ospedale di Parigi per sottoporsi a delle cure sperimentali pionieristiche nella chirurgia cellulare. Ed in seguito il personale medico ha riferito che la leggenda della Ferrari era cosciente. Sebbene Mick abbia seguito i desideri della sua famiglia e non abbia quindi parlato in dettaglio delle condizioni di suo padre, ha menzionato comunque le lezioni di vita che ha ricevuto da lui. “Papà mi ha sempre detto di restare equilibrato, di non essere mai né troppo euforici né troppo depressi”. Nella sua lettera aperta, Mick ha anche discusso del suo percorso nelle categorie minori degli sport motoristici. Tappe fondamentali per l’approdo in Formula 1.

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“Mai mollare, questo è l’insegnamento di papà”

“Ho capito che volevo fare questo nella vita. Ho iniziato a praticare il go-kart quando avevo tre anni – forse allora non era ancora un vero go-kart – e sono andato alle corse nazionali a 8. Quando avevo 11, 12 anni, sapevo che volevo farlo professionalmente. Avevo usato nomi diversi per non dare troppo nell’occhio e non far parlare la gente. Su di me avrebbero sicuramente detto che sono ‘il figlio di’, ed io volevo assolutamente evitarlo. Onestamente non sento alcuna pressione per via del mio cognome o perché io sia costretto a fare esattamente quello che ha fatto mio padre. La maggior parte dello stress deriva da ciò che faccio io dalle mie azioni, pensando a quali errori ho commesso ed a come posso migliorare. Papà mi ha dato un messaggio: non mollare mai e restare sempre concentrato sull’obiettivo da perseguire”.

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