Lombardia Coronavirus | un autista | “Manager dalla Cina eludevano controlli”

Situazione Lombardia Coronavirus, un autista rivela: “Molti dirigenti che sbarcavano dalla Cina ed anche da Wuhan evitavano i controlli deliberatamente”.

Lombardia Coronavirus
Denuncia autista Lombardia Coronavirus FOTO Getty Images

Arrivano dichiarazioni che fanno discutere da parte di un autista che lavora abitualmente in Val Seriana per una società di autonoleggio. In merito all’epidemia in Lombardia di Coronavirus, l’uomo riferisce di un ritorno a casa molto sospetto, esattamente in quella che in breve tempo è diventata la zona più colpita d’Italia dalla pandemia e che ha pagato il dazio più alto in termini di contagi e soprattutto di vittime.

LEGGI ANCHE –> Gatto con virus raro morde padrona e muore | scatta la profilassi

Le immagini delle bare portate via nottetempo da decine di camionette dell’esercito parlano più di mille parole, come si suol dire. Ora l’autista, rimasto anonimo, riferisce al quotidiano ‘La Repubblica’ che in molti casi i manager in arrivo dalla Cina non sono mai stati sottoposti a controlli sanitari di alcun tipo. L’uomo aveva accolto diversi dirigenti nel periodo tra febbraio e marzo, quando la situazione nel nostro Paese è precipitata, partendo proprio dalla Lombardia e da alcune circoscritte aree del vicino Veneto. Il guidatore denuncia le numerose e reiterate furbate dei dirigenti in questione. I quali non avrebbero affatto avuto intenzione di sottoporsi ad alcun tipo di controlli.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

LEGGI ANCHE –> Alberto Zangrillo fuori dal coro: “I contagiati da Coronavirus non sono malati”

Lombardia Coronavirus, l’autista: “Abitudine diffusa tra molti manager”

“Utilizzavano altri scali per arrivare agli aeroporti lombardi di Malpensa, Linate ed Orio al Serio. O anche per sbarcare a Lugano, Zurigo e Nizza, tutto sommato vicine”. Inoltre il conducente si è sempre chiesto come mai i suoi clienti che giungevano dalla Cina, ed anche da Wuhan, non venivano messi in quarantena. “Una cosa che pure altri miei colleghi si sono domandati”. Segno che queste corse in totale violazione delle regole anti contagio sarebbero state diverse. E certamente possono avere contribuito a facilitare la diffusione dell’agente virale che ha portato morte e devastazione in Italia e principalmente in Lombardia. A tutto ciò si aggiunge anche il fatto che le attività commerciali a Nembro ed Alzano, in provincia di Bergamo, non sono mai state realmente ferme neppure durante il periodo del lockdown. E poi c’è da tenere presente anche la questione delicata che riguarda lo stesso ospedale di Alzano.

LEGGI ANCHE –> Ballano in discoteca ma scoprono un positivo Covid: 400 in quarantena

Impostazioni privacy