Gaetano Donizetti, chi era: vita, opere, curiosità sul grande compositore

Gaetano Donizetti è stato un importante compositore italiano, tra i più celebri operisti dell’Ottocento. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui. 

Gaetano Donizetti è annoverato tra i più grandi compositori di tutti i tempi. Scrisse una settantina di opere – celeberrime L’elisir d’amore, Lucia di Lammermoor e Don Pasquale – oltre a numerose composizioni di musica sacra e da camera. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Gaetano Donizetti

Gaetano Domenico Maria Donizetti nasce a Bergamo il 29 novembre 1797 da una famiglia di umili condizioni e molto povera (padre guardiano al Monte dei Pegni e madre tessitrice), con un fratello, Giuseppe, lui pure compositore. Dimostra ben presto un talento notevole, affinato con lo studio severo. A Bologna, dove prosegue la formazione musicale, scrive la sua prima opera teatrale, Il Pigmalione, che sarà rappresentata postuma, e interessanti composizioni strumentali e sacre. Conosce poi Vincenzo Bellini e ne scrive alla morte la messa da requiem, eseguita per la prima volta solo nel 1870 nella basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo.

Tra le opere del Donizetti, oltre a quelle già citata, vale la pena di ricordare anche La fille du régiment, La Favorite, Maria Stuarda, Anna Bolena (che nel 1830 segnò il suo primo grande successo internazionale), Lucrezia Borgia, Roberto Devereux e Linda di Chamounix.  Per il resto, il compositore sposò Virginia Vasselli nel 1828, ed ebbe il dolore della perdita del figlio primogenito. In generale, le vicende familiari non gli risparmiarono nessun dolore, spesso proprio nei momenti di maggior gloria e successo: perse anche la seconda e la terza figlia e la moglie, morta di colera il 30 luglio 1837. Gli ultimi trionfi artistici del 1845 segnarono il totale tracollo fisico del compositore che, ormai pazzo a causa della sifilide, aveva lo sguardo spento, un carattere chiuso e diffidente, segnato dall’incontenibile impulso sessuale e da manie di persecuzione. L’infezione dovuta alla sifilide costrinse Donizetti alla vita vegetativa nel manicomio d’Ivry-sur-Seine, dove fu rinchiuso con l’inganno dal nipote, e da cui uscì solo qualche mese prima della morte, grazie all’impegno degli amici che lo riportarono a Bergamo, dove morì nel 1848; la sua tomba si trova nella basilica di Santa Maria Maggiore.

EDS

 

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