Suicidio dopo avere ucciso due amici | “Colpa delle bugie della fidanzata”

Un uomo si spara alla testa dopo avere accoltellato due giovani amici. Il suicidio dopo che lui pensava che avessero stuprato la sua fidanzata, ma non è così.

suicidio Ruslan
Uccide due amici e commette suicidio Foto dal web

Un giovane si è sparato alla testa dopo aver accoltellato due amici che lui riteneva avessero violentato la sua ragazza. Ma quest’ultima ha ammesso in lacrime di aver inventato l’intera storia.

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Secondo quanto riferito dai media, Ruslan Lebedev, 26 anni, ha pugnalato Maxim Khabibullin, 17 anni, e Alexander Rain, 16 anni, dopo che la sua ragazza Anna ha affermato che entrambi gli adolescenti l’hanno costretta a sottostare a dei rapporti carnali non voluti con loro. Khabibullin è morto nel corso dell’attacco mentre Rain sta combattendo per la sua vita in un letto del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Omsk, in Russia. Successivamente l’assassino si è suicidato, con il suo corpo ritrovato in una foresta mercoledì scorso. Stando a quanto riportato dai media locali, Anna aveva detto a degli amici che le dispiace per quello che è successo.

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Suicidio, la fidanzata del killer sconvolta

La ragazza sostiene che non avrebbe mai pensato che il suo fidanzato potesse fare una cosa del genere e che i due giovani in realtà non l’hanno mai aggredita. La polizia l’ha convocata per un interrogatorio, mentre le immagini su questa assurda tragedia vanno avanti. Questa storia sta destando scalpore al pari di quella di una giovane detective, bellissima e soprattutto molto brillante, che si è uccisa sparandosi alla testa con la sua pistola d’ordinanza. Questo perché la giovane era stata stuprata da un collega più anziano ma nessuno le aveva creduto. Inoltre era stata costretta a lavorare con quest’uomo.

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La tragedia richiama alla mente un’altra vicenda di un anno fa

Lei si chiamava Maria Klochkova ed aveva 23 anni. La vicenda risale alla scorsa estate ed ora la famiglia spezzata di Maria ha rotto il silenzio per chiedere un’indagine completa. Sua sorella, Anna, crede che le circostanze della morte di Maria in una stazione di polizia a Sochi, in Russia, siano state nascoste dalla polizia stessa. Una perizia svolta dalle autorità ha attribuito il suicidio di Maria ad una non specificata malattia mentale. Circostanza smentita con forza dalla famiglia. “È stata violentata da un detective. Da quel momento ha pensato di essere una vergogna per la nostra famiglia, non la vittima di un idiota”.

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