Coronavirus, 10 nuovi focolai in Italia. Crisanti: “Esiste un certo livello di rischio”

Tornano ad aumentare i contagi di Coronavirus in Italia: ieri sono stati rilevati 10 nuovi focolai e gli esperti invitano gli italiani a non sottovalutarli.

Negli ultimi due giorni i dati condivisi dall’Iss e dalla Protezione civile hanno mostrato un rialzo nel numero dei contagi. Si apprende anche che ci sono ben 10 nuovi focolai sparsi per l’Italia e che i dati che sono stati presi in esame sono quelli relativi al periodo 18-1 giugno, ovvero precedenti alla riapertura degli spostamenti tra le regioni. Non è escluso, dunque, che ulteriori aumenti nelle casistiche vengano registrati nei prossimi giorni.

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Tuttavia al momento la situazione rimane sotto controllo, visto che le strutture assistenziali non sono sovraccariche e che non si registra un nuovo aumento delle terapie intensive e dei ricoveri. Inoltre i focolai che si stanno registrando in questi ultimi giorni erano pienamente previsti dal Cts, che ha strutturato un sistema di pronta individuazione e risposta a livello locale proprio per circoscriverli con una chiusura su scala ridotta. Lo stesso stratagemma che in questi giorni viene applicato in Germania per evitare che il caso del mattatoio porti ad un secondo lockdown.

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Coronavirus, Crisanti: “I nuovi casi non vanno sottovalutati”

Intervistato da ‘Repubblica‘, il virologo Andrea Crisanti conferma che l’emersione di nuovi focolai era preventivata: “È ciò che avevamo previsto. Ci aspettavamo di avere a che fare, passata l’ondata principale della pandemia, con questi focolai. Del resto il virus non se ne è andato”. L’esperto poi sottolinea come a livello mondiale il virus sia molto diffuso e continui anzi ad accrescere il numero di casi: “La malattia circola, in un giorno ci sono stati 180 mila casi. Chi non ha fatto il lockdown ha problemi. Basta vedere la Svezia. Oppure il Brasile, dove sta succedendo un disastro non paragonabile alla situazione italiana. Lì il problema è che troppe persone non hanno il medico”.

Parlando dei rischi che corre anche l’Italia, Crisanti evidenzia come il problema principale di questa malattia è la rapidità con la quale si diffonde. Motivo per cui, in caso di focolai, si deve procedere per una chiusura tempestiva che ne blocchi la circolazione. Il sunto del suo messaggio è semplice: non bisogna abbassare la guardia e sottovalutare i nuovi casi di contagio. In chiusura infatti aggiunge infatti: “Il virus circola ancora ed esiste un certo livello di rischio, come i casi di questi giorni stanno a dimostrare”.

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