Alex Zanardi, il soccorritore: “Se avessimo tardato 10 minuti sarebbe morto”

Uno dei soccorritori che ha trasportato Alex Zanardi in ospedale ha spiegato che la velocità nei soccorsi è stata fondamentale nel salvarlo.

Alex Zanardi incidente
Alex Zanardi incidente FOTO Getty Images

In questi giorni tutta Italia rimane con il fiato sospeso in attesa di capire se e quando si risveglierà Alex Zanardi. Il campione italiano è rimasto coinvolto in un terrificante incidente venerdì scorso e oggi è ancora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale ‘Le Scotte‘ di Siena. I medici valutano quotidianamente le sue condizioni per decidere quale sarà il momento propizio per risvegliarlo dal coma farmacologico.

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Ad oggi dunque, la speranza di rivederlo in movimento sono appese ad un filo, tuttavia anche questa minima possibilità non sarebbe stata possibile se i soccorritori non fossero intervenuti in tempo. A spiegarlo è il medico responsabile del 118 di Grosseto, Robusto Biagioni in un’intervista concessa al ‘Corriere‘. L’uomo spiega che per lui l’incidente occorso a Zanardi è stato un colpo doppio: “Lo avevo incontrato più volte, una persona eccezionale. Veniva a trovare gli amici del 118. Ci diceva che facevamo un lavoro straordinario. Me lo sono trovato davanti in quelle condizioni ed è stato duro mantenere calma e distacco indispensabili perché un medico riesca ad agire nel modo migliore”.

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Alex Zanardi, il soccorritore: “Se avessimo tardato 10 minuti sarebbe morto”

Parlando di quel venerdì nero, Biagioni spiega che l’elicottero ha impiegato 24 minuti circa per arrivare sul luogo del sinistro. Già in quel lasso di tempo le condizioni di Alex erano peggiorate drasticamente e si è compreso subito che la loro era una lotta contro il tempo: “In quelle condizioni poteva resistere pochi minuti soltanto. La mia collega lo aveva trovato in uno stato comatoso, con momenti di agitazione. Muoveva le braccia in modo sconnesso, urlava. Il volto era devastato dalle tante fratture. Ma quello che ci preoccupava di più in quel momento era la lesione, molto grave, che dall’occhio destro si allungava su tutta la faccia. Poi aveva altre lesioni alla testa”.

Lo stesso medico spiega poi che il primo intervento salva vita è stato fatto sul luogo dell’incidente: “Certamente il passaggio della cannula tubo fino alla trachea per consentirgli la respirazione artificiale. Non è stato facile perché il volto era devastato dalle fratture”. Dopo aver bendato la parte superiore del viso, i soccorritori lo ha trasportato in elicottero e già alle 18:35 sono atterrati all’ospedale di Siena.

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