Lombardia infermieri | gli assunti del Sud sfrattati | poi il dietrofront

Polemica Lombardia infermieri del Meridione. Tanti lavoratori assunti con vitto e alloggio pagati si sono ritrovati a dovere lasciare le loro camere.

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In Lombardia infermieri del Sud sfrattati senza preavviso poi il dietrofront FOTO Getty Images

È polemica per la decisione della Regione Lombardia di ‘sfrattare’ numerosi operatori sanitari provenienti dal Sud Italia. Tutti loro avevano risposto alla richiesta di occupare posizioni lavorative all’interno degli ospedali delle zone lombarde, in assoluto tra le più colpite dall’epidemia di Covid ancora oggi.

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E per settimane si è fatto riferimento anche a loro – esattamente come ai loro colleghi settentrionali – come a degli eroi da applaudire e da prendere da esempio. Per coloro destinati all’ospedale Fiera di Milano (poi scarsamente utilizzato) era stato offerta anche la possibilità di usufruire di vitto ed alloggio in albergo, tutto pagato fino all’intero mese di luglio. Da qualche giorno però tali lavoratori meridionali hanno ricevuto un intimo a lasciare le loro camere, ora che l’emergenza non risulta più avere la stessa drammaticità degli scorsi mesi. A detta di molti di loro si tratta di uno sfratto in piena regola organizzato dalla Regione Lombardia. Che comunque deve fare ancora i conti con decine di contagi ogni giorno, a differenza di altre parti d’Italia.

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Lombardia infermieri, prima lo ‘sfratto’ poi il dietrofront

Per diversi arrivati dal Meridione è impossibile continuare a lavorare senza alloggio pagato, come promesso. La cosa spiacevole di questo aspetto è che nessuno dei lavoratori ha ricevuto alcun tipo di preavviso. E tra coloro che hanno provato grande sorpresa e stupore in negativo ci sono anche gli stessi albergatori. In diversi fanno sapere di avere ricevuto una comunicazione inattesa per la quale bisognerebbe lasciare libere le camere entro due giorni. Alla fine però è giunta una precisazione importante da parte della stessa Regione Lombardia e dei vertici sanitari locali. I quali si sono assunti l’impegno di mantenere la parola data e di rispettare i termini originariamente comunicati. Quindi si andrà avanti così fino all’intero mese di luglio. Anche se c’è chi pretende di sapere da chi sia partita la controversa ordinanza poi per fortuna cancellata da questo nuovo provvedimento.

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