Ikea | basta cassa integrazione | “Ripartiamo, crisi non così grave”

L’epidemia diffusasi in tutto il mondo ha portato ad una conseguente crisi economica. Ma Ikea decide di reagire in questo modo.

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Nota di Ikea sullo stop alla cassa integrazione Foto dal web

L’Ikea diffonde un annuncio importantissimo rivolto a tutti i suoi lavoratori. Riguarda la sospensione della Cassa Integrazione, avviata nei mesi scorsi durante il lockdown. Il colosso svedese dell’arredamento fai-da-te è pronto a ripartire e giudica come meno grave del previsto la impasse economica subita.

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Ci sono state delle ripercussioni, ma lo spazio e le possibilità per ripartire e riprendersi non mancano. Nella nota diramata nelle scorse ore, Ikea afferma: “nessuno è in grado di prevedere con precisione l’evoluzione di questa situazione. Neppure possiamo fare delle previsioni su quello che è il nostro business. Ma sentiamo di potere guardare con speranza al futuro”. Alcuni dipendenti non hanno ricevuto regolarmente lo stipendio negli scorsi mesi, proprio perché posti in cassa integrazione. Ma ora l’azienda si assume l’impegno di coprire la restante differenza in maniera retroattiva. “E se alcuni nostri co-worker non dovessero riuscire a tornare al lavoro, IKEA continuerà a garantire loro l’intera retribuzione, fino al loro completo rientro”.

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Ikea, basta cassa integrazione: “Ripartiamo tutti insieme”

Quest scelte riguardano i punti vendita presenti su tutto il pianeta. L’azienda sottolinea poi come, all’inizio dei questa situazione, sia stata la priorità assoluta garantire il benessere ed il sostentamento di tutti i suoi dipendenti. Per quanto riguarda l’Italia “in una situazione assai incerta abbiamo detto si all’aiuto offerto dal Governo Conte. Ed abbiamo presentato, d’accordo con le Organizzazioni Sindacali Nazionali e i rappresentanti sindacali dei punti vendita, richiesta di accesso alla Cassa Integrazione Guadagni in Deroga”. Ci sono 21 megacentri in tutta Italia, dove tutti i rispettivi dipendenti sono tornati al lavoro. “Ci saranno tempi difficili ma pensiamo nel lungo periodo e pensiamo alle generazioni future. Da questa crisi ne usciremo con un rinnovato vigore e più forti”.

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