Massimo Troisi, la malattia al cuore che ha portato alla morte

Malato di cuore sin dall’infanzia, Massimo Troisi morì il 4 giugno 1994 a Roma per un fatale attacco cardiaco. Ecco cosa accadde in quei drammatici giorni.

Era il 4 giugno 1994 quando Massimo Troisi, malato di cuore sin dall’infanzia, morì all’Infernetto (Roma) per un fatale attacco cardiaco conseguente a febbri reumatiche. Il giorno prima il grande attore, sceneggiatore e regista aveva terminato la sua ultima pellicola, Il postino, che qualche tempo dopo gli sarebbe valsa la candidatura ai premi Oscar come miglior attore e per la miglior sceneggiatura non originale.

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La terribile malattia costata la vita al grande Massimo Troisi

Come accennato, Massimo Troisi era affetto sin da bambino da febbre reumatica, e sviluppò una grave degenerazione della valvola mitrale, complicata dallo scompenso cardiaco che gli sarebbe stato fatale a soli 41 anni. “Ricordo che rimanevo a letto, avevo 14, 15 anni e lucidamente, quasi come un adulto, sentivo che di là, in cucina, si stava parlando del mio problema, di cosa fare” dichiarò lui stesso in un’intervista, confessando come la gravità del suo problema di salute avesse turbato da sempre la sua esistenza, sebbene non amasse parlare (solo i familiari e gli amici più intimi ne erano a conoscenza).

Nel 1993 Massimo Troisi subì un ennesimo intervento negli Stati Uniti, ma all’operazione non seguirono i miglioramenti che i medici gli avevano promesso. Da allora la sua salute cominciò una fase di graduale e inesorabile declino. L’artista aveva approfittato di un soggiorno in America finalizzato a ultimare la sceneggiatura de Il postino per spostarsi a Houston, nell’ospedale dove si era operato da ragazzo, per un controllo prima dell’inizio delle riprese. Il responso delle analisi lo colse di sorpresa: gli dissero che doveva sottoporsi con urgenza a un nuovo intervento chirurgico perché entrambe le valvole al titanio si erano deteriorate. Durante l’intervento ebbe un infarto, ma i medici riuscirono a tenerlo in vita. Rimase in ospedale un mese e mezzo e in quel periodo i medici gli consigliarono come migliore soluzione il trapianto.

Dando prova di grande coraggio, Troisi decise di girare comunque il film, ma le sue condizioni peggiorarono giorno dopo giorno, al punto da costringerlo a farsi sostituire da una controfigura nelle scene più faticose. In una famosa intervista, l’attore Renato Scarpa raccontò che Troisi disse: “Questo film lo voglio fare con il mio cuore”. Purtroppo, non fece in tempo ad assistere all’anteprima nazionale in un locale di Procida. Morì nel sonno poche ore dopo la fine delle riprese, il 4 giugno 1994, all’età di 41 anni, nella casa della sorella Annamaria al quartiere romano dell’Infernetto. Le sue spoglie sono conservate nel Cimitero di San Giorgio a Cremano (Napoli) assieme a quelle di sua madre e di suo padre.

EDS

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