Maturità 2020, dalle mascherine al “training speciale”: ecco le nuove regole

Sono tante le novità previste per l’esame di Maturità 2020, a partire dalla discesa in campo della Croce Rossa per la sicurezza degli insegnanti…

Per l’Esame di Maturità 2020 scende in campo la Croce Rossa Italiana. In virtù di una convenzione stipulata dal Ministero dell’Istruzione, il personale dell’organizzazione supporterà presidi e insegnanti in vista della prova in presenza, fornendo corsi di formazione per gli insegnanti e anche assistenza nelle scuole, su chiamata dei dirigenti. Ma non è questa l’unica novità…

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L’esame di maturità ai tempi del Coronavirus

Il protocollo licenziato dal comitato tecnico scientifico in vista dell’esame di Maturità prevede che in aula, durante la prova, avranno tutti (docenti e candidati) la mascherina. Lo studente potrà togliere il dispositivo soltanto una volta seduto al suo posto per sostenere l’interrogazione, purché resti a due metri dalle altre persone (stessa distanza dovranno rispettare i professori e il presidente di Commissione). Le mascherine per i professori saranno fornite dalla scuola, mentre i candidati dovranno procurarsele autonomamente. Non sarà necessaria, invece, la misurazione della febbre all’ingresso nell’istituto: basterà compilare il modulo di autocertificazione.

Si parte il 17 giugno: i colloqui dureranno in media tra 45 minuti e un’ora, e l’esame si protrarrà per circa 3 settimane, considerando che verranno interrogati 4 o 5 studenti al giorno. I candidati dovranno presentarsi 15 minuti prima della prova, onde evitare assembramenti, e nel caso in cui debbano arrivare a scuola con i mezzi pubblici avranno la precedenza sugli altri viaggiatori. In aula saranno ammesse al massimo 9 persone: la commissione composta da un presidente (esterno) e sei commissari (i professori della classe dei maturandi). I candidati potranno portare un solo accompagnatore al colloquio. Nel frattempo, gli istituti dovranno attenersi a rigide regole per la pulizia profonda, che sarà fatta quotidianamente a fine giornata.

Il protocollo ammette inoltre eccezioni per i ragazzi in quarantena o in condizioni di salute precarie, che potranno svolgere la prova in video, e per i professori “fragili”, cioè over 55 con una patologia che li possa mettere a rischio: previa convalida della necessaria documentazione, il presidente di commissione può autorizzarli a seguire i lavori da casa. Resta però obbligatoria la presenza di docenti di italiano e della materia di indirizzo (quella che sarebbe stata oggetto della seconda prova) in commissione.

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