Al largo delle coste tunisine, si è consumata l’ennesima strage di migranti nel mar Mediterraneo, sono soprattutto donne e bambini.
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Ancora una tragedia del mare nel Mediterraneo: sono 39 i cadaveri recuperati dalla Marina tunisina nell’area del mare situata tra El Louza (Jebeniana) e Kraten al largo delle isole Kerkennah. Qui si è infatti inabissato un barcone con 53 migranti subsahariani.
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Il mezzo di fortuna pieno di migranti era partito da Sfax nella notte tra il 4 ed il 5 giugno, in direzione Lampedusa. Sinora, si sa che le prime 34 vittime recuperate sono 22 donne, 9 uomini, 3 bambini, originari di vari paesi dell’Africa sub-sahariana.
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Morto anche un tunisino originario di Sfax, che sarebbe stato al timone del peschereccio affondato. Al largo della costa, sono al lavoro unità della Marina militare e della Guardia costiera con l’ausilio dei sommozzatori delle forze armate e della protezione civile, alla ricerca di dispersi. Il direttore della medicina legale presso l’ospedale universitario Habib Bourguiba Samir Maatoug conferma intanto che la maggior parte dei migranti sono donne, una delle quali era incinta. Ci sono anche bambini piccoli di 2-3 anni.
