Caso Martina Rossi, assolti i due giovani accusati di averla uccisa

La Corte d’Appello di Firenze ha assolto i due imputati per la morte di Martina Rossi perché “il fatto non sussiste”. Indignati i familiari della ragazza. 

Sono stati assolti in appello Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, i due giovani di Arezzo accusati nel processo per la morte di Martina Rossi di tentata violenza sessuale di gruppo. L’altro reato che veniva loro imputato, ovvero quello di morte in conseguenza di altro reato, era già in prescrizione dallo scorso novembre. In primo grado erano stati entrambi condannati a sei anni. Una sentenza, quella dei giudici di Firenze, che sta ovviamente facendo discutere.

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La sentenza della Corte d’Appello sulla morte di Martina Rossi

Martina Rossi aveva solo 20 anni quando quel maledetto 3 agosto del 2011 fu trovata morta dopo essere precipitata dalla camera 609 dell’Hotel Santa Ana di Palma de Majorca, sesto piano, il primo giorno delle sue agognate vacanze. Secondo l’accusa, la studentessa genovese (era iscritta alla facoltà di Architettura a Milano) stava cercando di fuggire da un tentativo di stupro e voleva provare a raggiungere un terrazzo.

Nell’udienza dello scorso 17 febbraio la pg, Luciana Singlitico aveva chiesto una pena a 3 anni di reclusione, proponendo di confermare la sentenza già pronunciata dal Tribunale di Arezzo il 14 dicembre del 2018. I legali dei due giovani, invece, avevano insistito per l’assoluzione e la riapertura dell’istruttoria.

“Sono arrabbiato, l’assoluzione perché il fatto non sussiste vuol dire infangare l’onore di Martina, vuol dire sostenere che è volata giù da sola” ha detto il padre della ragazza, Bruno Rossi, visibilmente provato uscendo dall’aula del tribunale di Firenze. “Martina non c’è più e non c’è più neanche la giustizia, non so cosa pensare”. Accanto a lui la moglie e madre della ragazza, Franca Murialdo, è rimasta in silenzio. “La giustizia italiana si è interrotta sul lavoro fatto in precedenza” ha continuato Rossi. “Cosa farò domani? Terrò stretta mia moglie”.

Molto soddisfatti per il verdetto, invece, gli avvocati della difesa Stefano Buricchi e Tiberio Baroni: “Dopo nove anni in cui sono stati additati come assassini e stupratori, finalmente a questi due ragazzi viene riconosciuta la loro innocenza”, hanno dichiarato.

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EDS

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