Chi è Francesco Rocca, condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Dina Dore

Stasera 7 giugno 2020 a Storie Maledette, in onda su Raitre, si seguirà il caso di Francesco Rocca, condannato per l’omicidio della moglie Dina Dore avvenuto nel 2008. 

Francesco Rocca, un dentista di 38 anni all’epoca dei fatti, è stato condannato per l’omicidio della moglie Dina Dore avvenuto il 26 marzo del 2008. La sera della tragedia la donna rientra a casa con la sua vettura e con sé ha la figlia di otto mesi. E’ nel garage della casa che si consuma il dramma. Dina viene ritrovata incaprettata nel porta bagagli, soffocata dallo scotch che le ha tolto la vita.

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Le indagini hanno seguito la pista del sequestro di persona finito in tragedia, ma hanno anche scoperto la relazione extraconiugale di Rocca con la sua assistente di poltrona di 22 anni, Anna Guiso. Il colpo di scena ha portato il dentista sul banco degli imputati come mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore. Stasera 7 giugno 2020, nella puntata di Storie Maledette verrà seguito il caso dalla prima segnalazione del sequestro fatta da Rocca, che era stato il primo a notare il sangue sul pavimento del garage. Rocca viene arrestato a causa di un ritrovamento: un capello trovato sullo scotch con cui è stata tappata la bocca a Dina. Non essendoci un sospettato, però, è difficile fare un confronto con il materiale genetico. Due anni dopo Stefano Lai rivelerà alle autorità che un operaio all’epoca dei fatti minorenne, tale Pierpaolo Contu, gli ha confessato di aver ucciso la donna su richiesta di Rocca per 250 mila euro.

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L’esito definitivo del processo

Contu viene incastrato e portato in tribunale dopo il confronto con il DNA trovato sul nastro adesivo. Quando vengono accesi i riflettori su Rocca e la sua amante, Anna Guiso, sarà proprio lei a testimoniare rivelando qualcosa che le aveva detto il dentista: “Io ti amo da sempre. Di Dina non mi è mai fregato niente, meritava la fine che ha fatto“. All’epoca del processo i due erano già ex amanti, ma il dentista continuava a perseguitarla. “Per un anno la nostra storia è andata avanti, ma poi mi sono sentita oppressa e ad agosto 2009 mi sono licenziata. Da allora mi ritrovavo Francesco ovunque. Mi pedinava, mi mandava sms e bigliettini minacciosi. Quando mi vedeva sputava e mi faceva il gesto del dito in gola, qualche volta mi ha minacciato con la pistola. Avevo paura che mi uccidesse“, dichiarerà ai giudici la Guiso. Rocca è stato condannato all’ergastolo come mandante per il delitto della moglie in tre gradi di giudizio, mentre a Contu verranno dati 16 anni in via definitiva, come esecutore materiale.

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