Valentina muore a 17 mesi, l’Asl chiede il ticket: “Inopportuno”

Il padre di Valentina, bimba morta ad appena 17 mesi, è andato su tutte le furie quando gli è giunto un sollecito di pagamento del ticket.

Lo scorso 11 febbraio, la famiglia Chappellu si reca all’ospedale Beauregard di Aosta, poiché la piccola Valentina (17 mesi) sta male e fatica a respirare. La piccola viene ammessa con un codice bianco e dopo una rapida visita viene detto ai genitori che non si tratta di nulla di grave e gli viene data una terapia a base di aerosol. La piccola verrà portata nuovamente in ospedale a distanza di 24 ore ed entrerà in stato di coma. Pochi giorni dopo il ricovero la bambina smetterà di respirare.

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Adesso sulla morte di Valentina sta indagando sia l’ospedale che la Procura di Aosta. Le indagini al momento sono in corso e sono ben 4 i pediatri sotto indagine per presunta negligenza. Tuttavia alla famiglia Chappellu è giunto nei giorni scorsi un sollecito di pagamento per il ticket di 30 ero. Richiesta che ha mandato su tutte le furie il padre della piccola, Yves Chappellu, il quale su Facebook ha scritto: “la bambina stava male ma è stata dimessa prescrivendoci l’aerosol; circa 24 ore dopo quell’accesso è andata in coma e non si è più svegliata”. Lo sfogo dell’uomo si conclude con questa frase: “A distanza di un giorno Valentina si è trovata in coma, altro che codice bianco!”.

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L’Asl chiede scusa alla famiglia di Valentina

Immediatamente dopo lo sfogo del padre su Facebook, il commissario dell’Asl della Valle d’Aosta, Michele Pescarmona, ha spiegato l’equivoco e chiesto scusa alla famiglia: “E’ stata semplicemente una richiesta ordinaria. Era un codice bianco, quindi chi ha fatto il sollecito per il pagamento del ticket ovviamente non era a conoscenza di ciò che è successo dopo. Quindi la richiesta dal punto di vista amministrativo è giusta, ma inopportuna. Adesso la annulleremo e chiederemo scusa alla famiglia”.

bimba morta

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