Roma, si sveglia dall’anestesia e con un estintore devasta l’ospedale

Un 44enne ricoverato al San Camillo di Roma si è svegliato dall’anestesia e con un estintore ha devastato il pronto soccorso. 

Prima si è tolto l’ago cannula dal braccio, poi ha preso in mano un estintore e, in preda a una furia incontrollabile, ha iniziato a distruggere tutto ciò che aveva a portata di mano. E’ successo ieri mattina al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, protagonista un paziente 44enne che si è svegliato dall’anestesia e ha cominciato a dare in escandescenze.

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Uno spiacevole “effetto collaterale” dell’anestesia

L’uomo, originario della Costa Rica, era arrivato al San Camillo con un’ambulanza del 118 per degli accertamenti radiologici e aveva già dato in escandescenza nella sua abitazione, costringendo i suoi conviventi a chiamare la Polizia. Una volta sedato e trasferito al nosocomio di via Gianicolense, il 44enne è stato sottoposto a tutti gli esami del caso, compresa una tac. Quando ha iniziato a riprendere coscienza dall’anestetico che gli era stato somministrato, però, è tornato a infuriarsi come e più di prima.

Medici, infermieri e pazienti sono caduti, com’è facile immaginare, in preda al panico. Armato di un estintore, l’uomo ha devastato le porte e le finestre dei locali del codice rosso, il locale della tac e quelle delle ecografie causando gravi danni alle apparecchiature. Solo l’immediato intervento del personale dell’ospedale e della vigilanza interna, con un colpo sparato in aria, ha scongiurato che la furia aggressiva si riversasse sugli operatori sanitari e sugli utenti presenti in quei momenti in pronto soccorso, che  fortunatamente non hanno riportato danni né ferite.

“Se non ci sono stati feriti tra i pazienti presenti nel Pronto soccorso lo si deve in particolare a due infermiere di turno”, ha poi spiegato la presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche di Roma, Lia Pulimeno. Le operatrici “hanno provveduto subito a mettere in sicurezza i pazienti presenti nell’area rossa e nel resto del pronto soccorso. Un esempio di coraggio e professionalità che merita il plauso di tutti i colleghi”. Ma il sindacato Nursind invita a non sottovalutare la gravità dell’accaduto: “Quest’atto vile – afferma il segretario provinciale, Stefano Barone – non può rimanere senza risposta da parte di coloro che hanno il dovere di proteggere un lavoro svolto spesso in condizioni disagiate dal punto di vista organizzativo e ambientale, peggiorato da un’assenza di percorsi dedicati a una certa tipologia di pazienti”.

EDS

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