Maturità, mancano presidenti di commissione: via al reclutamento speciale

L’Esame di Maturità 2020 è ormai alle porte e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha emesso un’ordinanza per “reclutare” i presidenti di commissione.  

A due settimane esatte dall’inizio della Maturità 2020 arriva un’ordinanza della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per risolvere lo spinoso problema della mancanza di presidenti di commissione. In Lombardia, in particolare, mancano ancora 700 docenti che possano presiedere parte delle 1.700 commissioni chiamate a gestire la prova di Stato. Il provvedimento autorizza i direttori degli uffici scolastici regionali a procedere alle nomine d’ufficio, anche derogando all’ordinario requisito dei dieci anni di anzianità di ruolo.

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Le misure eccezionali per la Maturità 2020

L’ordinanza firmata quest’oggi dalla ministra Azzolina prevede che i dirigenti degli Uffici scolastici regionali possano nominare personale non inserito nell’elenco regionale dei presidenti e che non abbia presentato istanza di partecipazione, a condizione che si tratti di presidi della scuola secondaria di primo e secondo grado e di docenti delle superiori con meno di dieci anni alle spalle di insegnamento ma di ruolo. Possono inoltre essere accettate anche le domande di professori universitari di prima e seconda fascia, di docenti di ruolo presso le istituzioni Afam e di ricercatori di tipo A e B.

Non è tutto: qualora l’ufficio scolastico regionale non riesca a completare gli elenchi, può assegnare ai presidenti già nominati altre commissioni dello stesso istituto dove svolgono il ruolo o di scuole vicine. Di qui lo scontento dell’Associazione nazionale presidi (Anp), che chiedeva di non affidare più commissioni allo stesso presidente: “Abbiamo espressamente richiesto che non si ricorra a questa evenienza – spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Anp – in quanto si aggraverebbe eccessivamente la funzione dei Presidenti: non si consentirebbe loro di presenziare a tutti i colloqui oppure si produrrebbe un prolungamento delle operazioni d’esame”.

Secondo l’Associazione nazionale presidi, i dirigenti scolastici avrebbero presentato un numero di domande pari a quello degli altri anni. A creare problemi sarebbero i professori, molti dei quali hanno lasciato la Lombardia durante la quarantena e hanno continuato a fare didattica a distanza dalla loro residenza. Ma pesa anche il fatto che i “papabili” non si sentono garantiti dal protocollo di sicurezza ministeriale: troppa responsabilità a fronte di un compenso di 1200-1500 euro.

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EDS

Esame Maturità (iStock)

 

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