Sergio Harari, chi è il medico colpito dal Coronavirus

Sergio Harari, Direttore dell’unità di pneumologia all’ospedale San Giuseppe di Milano, ha provato il Coronavirus sulla propria pelle. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui.

“Mi sono sentito come se si fosse accesa una luce rossa e fossi stato bruciato”: così Sergio Harari, direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia del San Giuseppe di Milano, ha raccontato il suo primo “approccio” con il Coronavirus. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Sergio Harari

Sergio Harari è nato a Milano il 29 Luglio 1960 e, dopo aver conseguito il Diploma maturità Classica presso il Liceo Classico “C. Beccaria”, si è laureato nella stessa città in Medicina e Chirurgia, specializzandosi poi in Malattie dell’apparato respiratorio, Anestesia e rianimazione e Chemioterapia.

Oggi Sergio Harari è direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, che ha fondato nel 1999 e che è oggi un Centro di riferimento nazionale per la diagnosi e la cura di malattie polmonari rare, e autore di testi specialistici e di numerose pubblicazioni su riviste internazionali. Associa all’attività scientifica quella di divulgazione medica e collabora da anni con il “Corriere della Sera”. Pneumologo di fama internazionale, nel 2012 ha dato alle stampe un utile volume intitolato “Il medico in tasca” (ed. Rizzoli).

Dopo essere positivo al nuovo Coronavirus il 10 aprile scorso è rimasto in isolamento nella sua abitazione. “Mi aspetto generosità da parte degli italiani guariti per donare il sangue” è stato il suo appello, volto ad aiutare la ricerca scientifica sulla malattia.

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EDS

 

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