Gilet Arancioni: chi sono, il leader e le ragioni della protesta

Chi sono e cosa vogliono i Gilet Arancioni, oggi in piazza in tutta Italia: le ragioni della protesta, il loro leader e le loro parole d’ordine.

(screenshot video)

La primavera del 2019 venne contrassegnata in Francia da un forte movimento di protesta, che prese il nome di Gilet Gialli e che fece molto scalpore. In queste ore, le piazze italiane sono ‘invase’ dai loro omologhi italiani: i Gilet Arancioni.

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Si tratta di un composito ed eterogeneo movimento di protesta le cui parole d’ordine sono il ritorno alla “lira italica”e un governo votato dal popolo. A guidarli, tra gli altri, c’è il generale Antonio Pappalardo, ex carabiniere italiano. Generale di brigata dei Carabinieri in congedo dal 2006.

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La protesta dei Gilet Arancioni: chi sono e cosa vogliono

Il movimento si è candidato alle elezioni regionali in Umbria, con candidato presidente proprio Pappalardo, nel 2019 ma non ha raccolto granché: appena 587 voti (pari allo 0,13%). Alcune delle istanze rappresentate in piazza oggi ‘provengono’ direttamente dalla crisi legata all’emergenza Coronavirus: “Qui c’è gente che non mangia. C’è gente che non prende lo stipendio da 4 mesi. Abbiamo fame”.

A Roma, i manifestanti sono un paio di centinaia, secondo alcune fonti, molti di più secondo gli organizzatori e sebbene il movimento sia apartitico ed eterogeneo, nel presidio della Capitale – che non sarebbe autorizzato – sono presenti esponenti di CasaPound. Sono decine anche le persone che si sono radunate a Firenze e Bologna, ma la manifestazione più partecipata è quella a Piazza Duomo a Milano, dove è presente Pappalardo e dove i manifestanti si sono abbassati le mascherine per urlare la propria rabbia.

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