Coronavirus, i dati sui contagi in fase 2: “Ecco perché serve ancora cautela”

Il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità (Iss) hanno tracciato l’andamento del Coronavirus dal 18 al 24 maggio: i risultati sono incoraggianti, ma la situazione resta delicata. 

Coronavirus

Il monitoraggio sulla fase 2 della risposta all’emergenza Coronavirus dà risultati incoraggianti, ferma restando la gravità della situazione. Al momento in Italia non c’è alcuna situazione critica relativa alla pandemia: in quasi tutte le Regioni gli indici di trasmissibilità Rt sono al di sotto di 1 e il trend dei nuovi casi è in diminuzione. A dirlo sono i dati elaborati da Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss) relativo al periodo che va dal 18 al 24 maggio.

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Roberto Speranza

La curva del Coronavirus dopo le prime riaperture

Il monitoraggio in questione tiene conto di 21 indicatori, tra cui l’indice di contagiosità R0, ma anche parametri di tenuta del sistema sanitario, a partire dalle terapie intensive. C’è da dire che l’incidenza settimanale resta molto eterogenea sul territorio nazionale: in alcune regioni il numero di casi è ancora elevato, in altre decisamente molto limitato. Di qui gli inviti di tutti gli esperti alla massima prudenza. “I dati del monitoraggio sono incoraggianti – ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza -. I sacrifici importanti del lockdown hanno prodotto questi risultati. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa con gradualità e cautela”.

EDS

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