Giallo dell’Arenella: dal suicidio di Arianna Flagiello alla condanna dell’ex

Dal suicidio di Arianna Flagiello alla condanna dell’ex convivente, Mario Perrotta: fu lui a istigarla ad uccidersi, la sentenza del giallo dell’Arenella.

22 anni di reclusione: questa la sentenza della Terza Corte d’Assise di Napoli, che due giorni fa si è pronunciata così nei confronti di Mario Perrotta, l’uomo accusato di aver istigato al suicidio la sua ex, Arianna Flagiello.

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Una sentenza durissima, che arriva a 5 anni quasi dai drammatici fatti dell’Arenella, verificatisi il 19 agosto 2015. Quel giorno, infatti, una giovane donna campana, Arianna Flagiello, si lanciò dal balcone al quarto piano del palazzo in cui abitava, in via Montedonzelli, a Napoli.

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La sentenza per il suicidio di Arianna Flagiello: accuse a Mario Perrotta

(Facebook)

Non vi sono mai stati dubbi sul fatto che la 33enne si sia suicidata, ma secondo l’accusa quel suicidio fu provocato dai maltrattamenti di Mario Perrotta. Istigazione al suicidio, maltrattamenti ed estorsione, queste le durissime accuse rivolte all’uomo, finito sotto processo. Il pm di Napoli Lucio Giugliano in una dura requisitoria chiede il massimo della pena per quei reati, 18 anni. Dunque, in primo grado la sentenza è addirittura più dura della richiesta dell’accusa. L’uomo è stato assolto solo dal reato di estorsione.

Stando alla ricostruzione di quanto avvenuto quel giorno di agosto di cinque anni fa, c’era stata una violenta lite tra i due, la madre di lei – che vive al piano inferiore – prova a intervenire ma viene invitata a non immischiarsi. Secondo le testimonianze, Arianna Flagiello implora Mario Perrotta di smetterla e minaccia il suicidio. Lui dopo averla maltrattata la istiga a farlo. La donna compie il gesto estremo, ma secondo la pubblica accusa lo fa perché è lui a provocarla. Due giorni fa, è stato chiuso il primo capitolo di questo processo: pochi i dubbi che l’uomo ora ricorrerà in Appello.

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