Coronavirus debole col caldo? Ilaria Capua: “La temperatura non incide sul virus”

Sulla possibilità che le temperature estive possano indebolire il coronavirus, la virologa Ilaria Capua spiega che il caldo non incide sull’aggressività del covid.

Ospite di ‘Di Martedì‘, alla virologa Ilaria Capua è stato chiesto se il caldo può indebolire il coronavirus. Tale ipotesi si è diffusa anche perché alcuni esperti ritengono che sia in effetti possibile che la temperatura elevata possa rendere meno aggressivo il Sars-Cov-2. Alla domanda, però, l’esperta risponde con un secco no: “Il virus non si indebolisce perché soffre il caldo. Sono due fattori che non c’entrano uno con l’altro. Il virus si indebolisce se il suo motore comincia a girare in maniera diversa e questo lo vediamo con le sequenze genetiche del virus”.

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La stessa risposta era stata data qualche giorno fa dal virologo che ha curato l’emergenza sanitaria in Veneto, Crisanti, il quale aveva anche spiegato che la minore carica virale che sembra mostrare il Covid-19, è dovuta alle misure di distanziamento e all’utilizzo delle mascherine. Semplicemente, insomma, il virus con queste precauzioni ha meno possibilità di diffondersi e chi viene infettato viene a contatto con meno particelle virali.

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Coronavirus mutato? Ilaria Capua: “Non ci sono evidenze al momento”

Come spiegato nella risposta sugli effetti del caldo sul virus dalla virologa, il fattore che potrebbe portare ad una minore aggressività del Covid potrebbe essere una mutazione genetica dello stesso. Tuttavia, spiega la stessa dottoressa Capua, al momento non ci sono prove sufficienti per affermare che tale mutazione ci sia stata: “Che io sappia, i virus che stanno circolando adesso non hanno mutazioni che possano dirci se i virus sono più o meno aggressivi”.

In conclusione, per mettere la parola fine alle ipotesi di una scomparsa autonoma del virus, l’esperta aggiunge: “Il virus non andrà via, ha trovato una nuova popolazione: siamo noi, circola all’interno della nostra popolazione provocando danni molto gravi in alcuni parti del nostro paese e in alcune grandi città europee”.

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