Cina, nuovi casi di coronavirus con sintomi diversi: “Potrebbe essere mutato”

In Cina hanno notato che i nuovi casi di Covid nel nord est del Paese presentano una sintomatologia differente rispetto a quelli di gennaio.

Coronavirus Cina
Situazione Coronavirus Cina FOTO Getty Images

Dopo un periodo relativamente tranquillo, un paio di settimane fa in Cina è tornato l’allarme Coronavirus. Nel nord est del Paese asiatico, nella provincia di Jilin ed in quella dello Heilongjiang sono stati scovati dei casi di Covid che gli esperti ritengono di ritorno. Temendo una seconda ondata di contagi la città di Shulan, quella maggiormente colpita, ha istituito un lockdown simile a quello di Wuhan in gennaio. Al momento sembra che il timore di un nuovo focolaio d’infezione sia scongiurato, visto che ieri non ci sono stati nuovi casi e che ad oggi in totale ci sarebbero solamente 84 positivi in tutto il Paese e solamente 25 nella regione dello Jilin.

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L’allarme dunque per il momento è parzialmente rientrato e se prima era stato istituito un blocco alla frontiera con la Russia, adesso chi torna da lì deve sottoporsi al tampone e osservare 14 giorni di isolamento fiduciario. Tuttavia l’attenzione del governo e dei medici rimane alta, anche perché nei nuovi casi è stata riscontrata una sintomatologia differente rispetto a quella che avevano i malati in gennaio. Quasi nessuno aveva febbre e presentavano solo un mal di gola e tanta spossatezza.

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Cina, nuovi casi di covid: il virus è mutato?

L’ipotesi degli esperti è che il virus possa essere mutato e che sia meno aggressivo rispetto alla sua versione primaria. Questo perché i sintomi sono meno gravi ed il tempo d’incubazione è più lungo di quello che aveva in precedenza. Potrebbe essere dunque che il virus si presenti meno aggressivo, ma resti nel corpo per un tempo maggiore. Il dottor Qui Haibo, membro della Commissione nazionale cinese di Sanità, ha spiegato che il maggior tempo d’incubazione rende più difficile il contenimento dei contagi e che la possibile mutazione complichi i lavori per la creazione di un vaccino.

Tuttavia lo stesso medico ha spiegato che se i sintomi fossero davvero meno gravi, potrebbe non essere nemmeno necessario il vaccino. Intervistato da ‘Global Times‘, infatti, ha confermato: “Nelle due regioni in cui ci sono stati i nuovi focolai, i contagiati mostrano un tempo di incubazione molto più lungo rispetto al virus individuato a Wuhan. Inoltre, i sintomi sono diversi: la maggior parte dei positivi erano asintomatici, tra i sintomatici quasi nessuno aveva la febbre e i sintomi più comuni erano spossatezza e mal di gola”.

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