Giornalistopoli | “Firme di grossi quotidiani asservite alla magistratura”

Dalla inchiesta Magistratopoli sulla quale indaga la Procura di Perugia, nasce ora quella definita ‘Giornalistopoli’. Con ipotesi di reato ben precise.

Giornalistopoli Palamara
Dalla inchiesta Magistratopoli scoppia una ulteriore indagine Giornalistopoli Foto dal web

Il quotidiano ‘Il Riformista’ ha pubblicato un articolo in cui si parla del caso ‘Giornalistopoli‘. Si tratta di un giro di connivenze che si sarebbe venuto a creare tra alcuni esponenti della stampa e dei magistrati, con i primi che avrebbero assunto un carattere di compiacenza nei confronti dei secondi e delle loro mire di potere.

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La Procura di Perugia aveva dato il via ad una inchiesta denominata ‘Magistratopoli’, incentrata principalmente attorno alla figura del contestato pm Luca Palamara. Nei confronti del quale vige l’accusa di corruzione. Lui era l’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati ed ex procuratore aggiunto di Roma, oltre che ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura. Da ‘Magistratopoli’ ha avuto origine anche ‘Giornalistopoli’, con dei forti sospetti riguardo al presunto, deprecabile ruolo giocato da alcuni cronisti giudiziari. In particolare, riguardo proprio allo stesso Palamara, ci sarebbero delle conversazioni tra lui ed alcuni esponenti dei principali quotidiani italiani.

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Giornalistopoli, sono diverse le conversazioni intercettazioni

Intercettazioni prive di rilievo penale ma che comunque sembrano indirizzare verso un preciso percorso in merito al sistema che si era venuto a creare. Con deontologia e rispetto della propria professione totalmente messi da parte da alcuni soggetti. Il giorno in cui era scoppiata l’inchiesta Magistratopoli, una giornalista giudiziaria del quotidiano ‘La Repubblica’ avverte Palamara che una sua collega stava andando a casa sua per avere delle dichiarazioni. Inoltre quasi sembra scusarsi per il tono di clamore utilizzato dal suo giornale nell’annunciare la notizia. Questo fatto è riportato da ‘Libero’. E sono presenti anche altre conversazioni, con cronisti di svariate testate giornalistiche, principalmente quotidiani.

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Il Riformista: “C’è un asservimento quasi totale”

Emerge anche, in alcune di esse, un comportamento corretto da parte di alcune firme, che chiamano Palamara semplicemente per sapere come stanno le cose, senza mostrare alcuna disponibilità di connivenza. ‘Il Riformista’, per bocca del suo direttore Piero Sansonetti, riporta. “I giornalisti più importanti dei più autorevoli quotidiani d’Italia avevano confidenza con PAlamara e prendevano parte alle operazioni politiche in atto per determinare i nuovi equilibri nella magistratura”. E che il vicepresidente del Csm avrebbe fatto pressione a ‘La Repubblica’ per dettare una certa linea da seguire nel trattare il caso Palamara. “Ne risulta come il giornalismo politico, in Italia, sia del tutto assoggettato a quello giudiziario”, dice Sansonetti. “Non c’è indipendenza nel’informare, questo non è più giornalismo”.

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