Bambini e Covid-19: perché vaccinarli dall’influenza è importante

Il vaccino anti influenzale potrebbe giocare un ruolo importante per limitare la diffusione del Covid in autunno: perché bisogna vaccinare i bambini.

Il timore degli esperti è che il Coronavirus si possa ripresentare in maniera violenta a partire dal prossimo autunno. Tale preoccupazione è dovuta al fatto che in quel periodo i virus influenzali tornano a colpire la popolazione e questo tende ad indebolire il sistema immunitario di chi lo contrae. Non necessariamente chi contrae un virus influenzale deve prendere anche il Covid-19, ma la compresenza delle due malattie può causare una serie di problemi.

Leggi anche ->Coronavirus | Università di Genova: “In Liguria circola dall’8 dicembre”

Innanzitutto a livello diagnostico. Lo scorso anno ben 7,6 milioni di persone hanno avuto l’influenza e sappiamo bene che i sintomi iniziali sono simili, se non uguali, a quelli del Covid-19. Senza vaccinazione, dunque, si corre il rischio che ci siano ritardi nel riscontro della malattia corretta. A questo si aggiunge la paura dei cittadini, i quali sarebbero portati a pensare di avere il Coronavirus e correrebbero a farsi fare un tampone, congestionando anche i laboratori di analisi.

Leggi anche ->Coronavirus | Se c’è vento moderato o forte, un metro di distanza non basta

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Perché vaccinare i bambini

Si evince che la vaccinazione può essere utile a facilitare la diagnosi e dunque ad avere meno falsi positivi. Il vaccino anti influenzale è particolarmente utile per gli anziani e per i bambini di età compresa tra i 6 mesi ed i 6 anni. Queste categorie di persone hanno un sistema immunitario più debole e quindi soggette a sviluppare complicanze dopo aver contratto il virus influenzale. Il vaccino dunque può essere utile a proteggerle dai sintomi gravi o da un indebolimento del sistema immunitario che favorisca la contrazione del Covid-19.

A spiegarlo sono Alberto Villani, responsabile di Pediatria all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, e Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze, in un’intervista concessa al ‘Corriere della Sera’. Dopo aver spiegato che la fascia di bambini compresa tra i 6 mesi ed i 6 anni è quella più a rischio, aggiungono: “I bambini grandi hanno un sistema immunitario più sviluppato. I medici di famiglia e i pediatri sostengono che la vaccinazione antinfluenzale è consigliata a tutte le età, per evitare la confusione con Covid e il rischio di doppia infezione”.

Gli esperti spiegano anche che al momento non ci sono prove che i bambini siano “grandi untori” del Coronavirus ma non si può nemmeno escluderlo. La mortalità per i piccoli è bassa e che tendono a sviluppare sintomi lievi: “nella grande maggioranza dei casi i bambini sono stati colpiti da forme lievi o asintomatiche dell’infezione e, secondo alcuni nuovi studi, una delle cause potrebbe essere una minore presenza, nelle alte vie respiratorie, di recettori ACE-2“. Spiegano, per poi aggiungere: “Questo non significa che i bambini non trasmettano il virus o siano elementi secondari nella sua diffusione”.

Impostazioni privacy