Lombardia, ritorno al lavoro: riparte solo chi ha le condizioni di sicurezza

In attesa del decreto del governo, la Lombardia ha diffuso le linee guida per chi dovrà tornare a lavorare a partire da lunedì 18 maggio.

riapertura parrucchieri

Entro e non oltre domenica sera, Giuseppe Conte annuncerà quali saranno le attività lavorative che potranno riprendere il proprio esercizio. Il premier spiegherà anche quali saranno le linee guida da seguire affinché si possa riaprire garantendo la salute dei dipendenti e quella dei clienti. In attesa che il governo si pronunci in tal senso, il governatore della Lombardia Fontana ha approvato un decreto che traccia la nuova normalità a cui i 10 milioni di lombardi si dovranno attenere a partire dal prossimo 18 maggio.

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La sostanza del decreto approvato dalla Lombardia è che la riapertura è concessa ad ogni attività. La condizione per la riapertura, però, è avere tutte le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza. Per garantirla bisognerà seguire 6 regole: misurare la temperatura dei dipendenti, rispettare la distanza di sicurezza, rispettare le regole dell’Inail e dell’Iss, utilizzare l’app di monitoraggio e applicare lo smart working laddove possibile.

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Lombardia: ritorno al lavoro e polemiche sui termoscanner

La Regione Lombardia ha insistito molto sull’utilizzo del termoscanner. Questo dovrà necessariamente essere usato sui dipendenti e se uno di loro avrà una temperatura superiore ai 37.5° dovrà essere mandato a casa e dovrà contattare il medico curante. La misurazione dovrà essere effettuata anche su ogni cliente che entra nel negozio. Inoltre se si dovessero riscontare sintomi come tosse, raffreddore o congiuntivite si dovrà procedere con l’isolamento immediato e la richiesta dell’intervento dei soccorsi.

Ci sono molti punti che la Regione non ha chiarito, ma pare lo abbia fatto di proposito poiché si attende il decreto uniformante del governo. Intanto sull’utilizzo del termoscanner sono giunte le prime polemiche. La Confcommercio lombarda ha evidenziato infatti: “Anche solo all’atto pratico, per lunedì sarà impossibile reperire una quantità sufficiente di termoscanner”. Fa discutere anche la distanza di 4 metri tra un tavolino ed un altro nei locali chiusi, distanza irrealistica che comporterebbe gravi perdite economiche per i locali.

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