“Non aprite o saranno guai | l’assurda discriminazione per timore del virus | FOTO

I gestori di un campeggio della provincia di Brescia hanno ricevuto una lettera minatoria e denunciano una assurda discriminazione a loro danno.

Un assurdo episodio di discriminazione legato all’epidemia in corso è avvenuto ai danni dei titolari di un campeggio della provincia di Brescia. Sono i diretti interessati, Daniele e Claudia Foglio, a rendere noto la vicenda parlandone su Facebook. I due gestiscono il Camping Pilù di Anfo, ridente località situata sul Lago d’Idro. I due hanno ricevuto una vera e propria lettera minatoria che riporta il seguente testo.

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“Se pensate di fare arrivare dalla Lombardia infetta dal corona 300 o 400 persone che vanno nella vostra piscina, nel bar, nei gabinetti e doccie (scritto proprio così, per indicare ‘docce’, n.d.r.) a infettarsi a vicenda e poi girare nel nostro paese avete sbagliato. Non aprite o saranno guai”.

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Discriminazione, i gestori del campeggio ricevono il pieno sostegno della comunità

I due destinatari di questa bruttissima discriminazione hanno per fortuna ricevuto tanti messaggi di solidarietà e di sostegno, a cominciare dal sindaco di Anfo, Umberto Bondoni. E proprio i Foglio si mostrano per nulla intimoriti, precisando che è loro intenzione assumere qualunque forma di sicurezza prevista per garantire delle liete vacanze a chi deciderà di fare visita alla loro struttura. “Il Campeggio Pilù adotterà ogni precauzione richiesta e ben oltre. Non vogliamo contribuire ad alimentare casi di contagio nel paese che amiamo ed in cui viviamo. La vita deve riprendere ed allo stesso modo il turismo, che per Anfo è molto importante. Aspettiamo le direttive del Governo e siamo comunque pronti”. I carabinieri nel frattempo hanno ricevuto una più che legittima denuncia nei confronti di ignoti. Sperando di trovare quanto prima gli autori di questo assurdo gesto.

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