Tagliariol | “Io contagiato dopo i Mondiali di ottobre a Wuhan”

Lo spadaccino Matteo Tagliariol, oro a Pechino 2008, racconta la sua brutta esperienza di fine 2019 dopo il ritorno dalla Cina: “Io malato prima di tutti”.

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Matteo Tagliariol parla della epidemia probabilmente presente sin da ottobre a Wuhan FOTO Getty Images

Nello scorso mese di ottobre Wuhan ospitò i Giochi Mondiali Militari, riservati agli sportivi facenti parte delle forze armate e comprendenti diverse discipline sportive. La manifestazione ha avuto luogo dal 18 al 27 ottobre 2019 nello specifico.

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E proprio nella città che ha fatto da epicentro iniziale alla epidemia da Coronavirus che ha poi travolto il mondo appena qualche mese dopo. Tra i rappresentanti della spedizione italiana c’era pure Matteo Tagliariol, con in totale circa 200 nostri connazionali tra atleti, dirigenti e membri dello staff. Dopo la fine dell’evento in molti hanno accusato quelli che sono i sintomi più comuni di Covid-19, sia tra la delegazione italiana che tra quelle di altri Paesi. La maggior parte ha condiviso sia i sintomi che il periodo in cui il proprio organismo è finito preda del virus. E nessuno aveva capito che potesse trattarsi di una malattia tutta nuova e più grave del previsto.

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Tagliariol: “Io, la squadra italiana e molti altri siamo stati male”

Lo stesso Tagliariol, che vinse la medaglia d’Oro nella Spada alle Olimpiadi di Pechino 2008, racconta che tutta la sua squadra – composta pure da Paolo Pizzo e Lorenzo Buzzi – si era ammalata subito dopo l’arrivo a Wuhan. La Gazzetta dello Sport riporta le parole di Tagliariol. “Io avevo moltissima tosse, c’era anche Valerio Aspromonte, rimasto a letto per quasi tutto il tempo. E molti altri hanno accusato una febbre persistente, seppure non altissima”. A detta dello spadaccino però, non c’erano i crismi per pensare ad una emergenza medica. Come spesso si vede in Cina, alcuni andavano in giro con la mascherina. L’unica anomalia era la scarsità di aspirine in infermeria, perché in molti si erano ammalati. La situazione più difficile ha riguardato quanto accaduto una volta tornati in Italia.

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Il peggio è avvenuto una volta tornato in Italia

Proprio Tagliariol dice di avere avuto una febbre molto alta, circa una settimana dopo il rimpatrio. Ed anche dei problemi respiratori diventati acuti, con lui che è pure asmatico. “Ho avvisato la mia compagna di chiamare l’ospedale qualora i problemi di natura respiratoria fossero peggiorati”. Nemmeno gli antibiotici sono serviti, e Matteo è rimasto in queste condizioni per ben tre settimane, con anche una tosse cronica. Tutto lascia pensare che ci fosse un attacco di Coronavirus in atto, poi fortunatamente smaltito.

“Ma purtroppo è Leo che si è ammalato, mio figlio di 2 anni. È toccato lui stare malissimo per tre settimane. Infine stessa sorte è toccata alla mia compagna Martina, anche se lei è stata colpita in maniera più lieve. Io sono sportivo, a 37 anni sono ancora giovane e ho un fisico molto allenato e persistente. Una volta uscita fuori la notizia dell’epidemia ho capito subito che mi ero ammalato, perché rispetto ai miei standard sono stato veramente male”.

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