Giannola Nonino, chi è la “signora della grappa”: età, foto, carriera

Giannola Nonino, della distilleria friulana, tra le più note d’Italia, è considerata la “signora della grappa” da quando ha sposato il marito Benito Nonino.

 

Giannola Bulfoni è nata nel 1938 a Percoto, in provincia di Pavia di Udine. Negli anni ’50 si innamora di Benito Nonino, che sposa nel 1962 iniziando a lavorare al suo fianco nella distilleria di famiglia fondata nel 1897. Insieme, i coniugi Nonino creano e distillano la prima grappa di singolo vitigno: il Monovitigno® Nonino nel 1973.

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Nel 1976 viene creato il Premio Nonino, da assegnare annualmente ai vignaioli che abbiano dato dimora alle varietà di vitigni autoctoni friulani in via d’estinzione, tra cui Ribolla, Schioppettino, Tazzelenghe e Pignolo. Il 2 giugno del 1998 Giannola Bulfoni Nonino, che è alla guida dell’azienda, viene nominata dall’allora Presidente della Repubblica Cavaliere del Lavoro con la motivazione di: “essersi dedicata fin da giovanissima alla distillazione e alla valorizzazione della Grappa, avvicinando al prodotto il consumatore più esigente e sofisticato, per aver introdotto novità nella produzione creando l’Acquavite d’Uva, per aver avviato con il marito, la costruzione di una nuova distilleria, tecnologicamente avanzata ma nel rispetto della tradizione e dell’ambiente, per aver creato  il Premio Nonino con il preciso scopo di difendere i valori della civiltà contadina”.

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Giannola Nonino, cosa fare per avere pari opportunità tra uomo e donna

Giannola Nonino è una donna che crede moltissimo nella reale parità di opportunità tra uomo e donna. Nell’azienda di famiglia il 90% degli addetti ai lavori sono donne, inoltre le tre figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta, ricoprono posizioni gestionali nell’azienda. Secondo l’imprenditrice, le donne devono imparare “a considerarsi individui con le stesse opportunità dell’uomo. Sappiamo che perché le venga riconosciuto il lavoro svolto la donna deve dimostrare ancora più professionalità, rigore, determinazione, capacità e intelligenza degli uomini. Infine deve ricordarsi che a pari diritti corrispondono pari doveri. Questo è molto difficile, perché prima di essere imprenditrice o collaboratrice, la donna è infatti figlia, moglie e madre, ruoli che la portano a sacrificare se stessa nel lavoro molto più degli uomini”. 

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