Stuprata mentre cercava di andare al funerale del padre: “Donne non rimanete in silenzio”

Una giovane donna canadese è stata stuprata mentre cercava di risolvere un problema con il passaporto per andare al funerale del padre.

Verso la fine del 2019, Naomi Woodyat, giovane canadese che lavora in Irlanda, si era diretta a Dublino per risolvere un problema con il passaporto. Da casa, infatti, le erano giunte notizie poco incoraggianti sullo stato di salute del padre e la ragazza voleva arrivare prima che fosse troppo tardi. Purtroppo, mentre si trovava in albergo, le è giunta la notizia della morte del padre: “Pensavo di aver raggiunto il punto più basso della mia vita”.

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Scioccata dalla notizia che sarebbe tornata per il funerale del padre, Naomi è scesa al bar dell’hotel per bere un bicchiere di vino. Poco dopo le si è avvicinata un uomo che le ha offerto da bere. L’ultima cosa che ricorda di quella sera è di aver accettato il gesto gentile ed aver bevuto il drink offertole. La mattina dopo si è trovata nel letto con l’uomo, il suo corpo era dolente ed era chiaro che avessero fatto sesso. Poco dopo essersi svegliata, l’uomo è salito sopra di lei e l’ha forzata ad un altro rapporto sessuale, quindi si è vestito e se n’è andato.

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Stuprata prima del funerale del padre: “Donne non rimanete in silenzio”

Uscita dall’albergo la giovane si sentiva confusa, aveva dolori inguinali e in altre parti del corpo. Inoltre si era accorta di avere due segni di bruciatura sulla pelle, probabilmente causate da una sigaretta. Con il passare del tempo ha cominciato a comprendere che la notte precedente non era solamente frutto di un’azione sconsiderata e dell’alcol, ma che l’uomo poteva averla drogata e che successivamente l’aveva stuprata. A lavoro non riusciva a concentrarsi e la notte si svegliava urlando e piangendo; sebbene non ricordasse cosa fosse successo esattamente il suo corpo ed il suo inconscio avevano memoria della violenza subita.

Dopo aver raccontato la sua esperienza ad un operatore di un centro dedito alle vittime di stupro, Naomi si è decisa a denunciare l’uomo alla polizia. L’agente le ha spiegato che probabilmente l’uomo l’aveva drogata e che ne aveva abusato. Inoltre le ha fatto capire che ci vorrà molto tempo prima di poter trovare il suo violentatore. Adesso Naomi denuncia pubblicamente l’accaduto ed al ‘Mirror‘ affida un appello per tutte le donne: “Quel ragazzo non sembra uno stupratore, dall’aspetto non sembra che mi debba spaventare di lui. Voglio che le donne parlino e non restino in silenzio. E per rompere lo stigma: lo stupro non ha a che fare con il tuo aspetto, con quello che indossi, non c’è un target d’età, di tipologia o demografico. Non è colpa tua”.

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