Stati Uniti: superati i 22 mila morti. In Cina torna la paura: 108 nuovi casi

Gli Stati Uniti sono il paese con il maggior numero di contagi e decessi: ieri è stata superata la soglia dei 22 mila decessi.

Coronavirus Cina

L’emergenza coronavirus è diventata un grosso problema negli Stati Uniti. Non solo lo stato di New York, messo in ginocchio dall’epidemia al punto da necessitare di fosse comuni per i deceduti, ma in tutta la sconfinata nazione americana. Il numero di contagi ha superato i 250.000 casi, ponendo il Paese a stelle strisce in cima alla lista di nazioni colpite dalla pandemia. A seguire troviamo la Spagna (166 mila casi) e l’Italia (156 mila).

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Gli Stati Uniti detengono altri due tristi primati: quello relativo al numero di morti in un giorno (sfiorati i 2000 pochi giorni fa) e quello riguardante il numero complessivo di decessi (oltre 22.000). La commissione tecnico-scientifica ha guidato l’amministrazione Trump a prendere misure concrete per il contrasto della pandemia e nei giorni scorsi proprio il Presidente Usa ha rassicurato i cittadini, spiegando che chi non ha un’assicurazione sanitaria verrà curato gratuitamente.

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Preoccupazione non solo negli Stati Uniti, in Cina si teme una seconda ondata proveniente dall’estero

In queste ore si guarda con attenzione anche quello che succede in Cina, Paese dal quale la pandemia si è propagata e che da circa un mese ha abbattuto la curva dei contagi. La situazione nel Paese asiatico è migliorata a tal punto che il governo accetta giornalmente nuovi casi importati. La paura, però, è che ci possa essere una seconda ondata. A partire dai primi giorni di aprile, infatti, sono stati registrati nuovi casi interni e ieri c’è stato un picco. I nuovi casi registrati in Cina domenica sono 108, 10 dei quali provengono dall’interno del Paese. Non si tratta di un numero al momento preoccupante, ma il timore è che con la graduale riapertura delle attività e dei trasporti si possa creare un nuovo focolaio.

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