Mattia a 18anni scrive alla mamma: “Mi intubano, stai tranquilla, lotterò per te”

Il giovanissimo Mattia si trova intubato nell’ospedale di Cremona e lotta quotidianamente contro il Coronavirus. L’ultimo messaggio alla mamma è straziante.

Dopo aver fatto capire a tutti che questo Covid-19 non è una normale influenza, i medici questa settimana hanno spiegato anche che tutti siamo potenzialmente a rischio di vita. Dagli ospedali arrivano testimonianze che riportano la presenza in terapia intensiva di ragazzi sotto i trent’anni e studi che dimostrano come nemmeno i bambini siano al sicuro da conseguenze gravi. Solo ieri sono arrivate diverse notizie dal mondo che hanno sottolineato come questo Coronavirus può causare la morte di ragazzi.

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Dalla Francia ad esempio è giunta la notizia della morte di Julie, studentessa liceale (la più giovane vittima del Covid-19) di Parigi morta in poco più che una settimana. Dal Galles quella della morte di Thomas, 27enne che era diventato da pochi giorni padre per la seconda volta. Un chiaro esempio di come questa dannata pandemia sia pericolosa anche per i giovani in salute è giunta anche da Predappio, dove si è spento il 26enne Andrea Tesei.

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Mattia rischia la vita a causa del Coronavirus: ha solamente 18 anni

Da Cremona oggi giunge anche la storia di Mattia, studente del liceo di soli 18 anni. A riportarla è il ‘Corriere della Sera‘ nel cui articolo si leggono le parole disperare e di speranza della madre Ombretta. Il figlio si è sentito male il 16 marzo, quando ha manifestato uno stato febbrile importante. Portato in ospedale è stato trovato positivo e gli è stata diagnosticata una Polmonite. Presto sono cominciate anche le crisi respiratorie e si è reso necessario il ricovero in terapia intensiva.

Sul ‘Corriere della Sera’ si leggono anche le parole con le quali il giovane Mattia ha informato la madre dell’evoluzione: “Tra poco mi intubano. Stai tranquilla, non ti lascerò sola. Ti amo, mamma, lotterò per te e per Anastasia. Devo andare”. Da quel momento Ombretta aspetta la chiamata dall’ospedale, poi chiude e spera che il telefono non suoni più: “significherebbe un peggioramento”.

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