Ivrea, supermercato speculava sui prezzi, Conad gli toglie la licenza

Un supermercato a marchio Conad applicava prezzi superiori del 200% rispetto al listino prezzi del Consorzio, che ha deciso di togliergli la licenza.

In questo periodo di crisi, uno dei settori che non ha subito perdite è quello legato alla vendita di beni di prima necessità. I supermercati, i negozi di alimentari, i frutta e verdura ed i macellai sono rimasti sempre aperti e probabilmente hanno anche visto incrementato il loro profitto. In una simile situazione, dunque, si può dire che a livello economico questi store non stiano avvertendo la crisi che molti altri lavoratori invece vivono da qualche settimana a questa parte.

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Con la domanda di beni alimentari e prodotti di prima necessità in crescita, non ci sarebbe bisogno di applicare una politica di prezzi elitaria. Eppure c’è chi cerca di approfittare della necessità degli italiani aumentando a dismisura il prezzo dei prodotti. Nelle scorse ore è stato scoperto il primo caso di speculazione sui prezzi in un supermercato di Ivrea (Torino) a marchio Conad. A renderlo noto è stata la stessa azienda con un comunicato nel quale informava i suoi clienti che avrebbe revocato la licenza allo store in questione.

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Supermercato specula sui prezzi: applicava una maggiorazione fino al 200%

Le segnalazioni sulla truffa ai danni dei clienti e dell’azienda (che offre un listino prezzi uguale per tutti i suoi punti vendita) è stata segnalata da alcuni consumatori alla Guardia di Finanza. I militari hanno effettuato un controllo all’interno del supermercato e si sono accorti che in effetti il rivenditore di Favria (Torino) aveva innalzato il prezzo dei prodotti. In alcuni casi era stata applicata una maggiorazione pari al 200%. Venivano venduti al doppio del prezzo di listino Prosciutto, Passata di pomodoro, olio, caffè e persino il cibo per gatti. All’interno dello store non c’era alcun volantino che permettesse ai clienti di fare un raffronto sui prezzi.

Inoltre pare che il rivenditore continuasse a vendere beni che non sono considerati di prima necessità. Vendita che è stata vietata dal governo con il decreto legge sul contrasto al Coronavirus. Il proprietario è stato denunciato alla Procura di Ivrea per “Manovre speculative su merci” e vendita di prodotti non autorizzati. La prima accusa è quella più grave, visto che prevede una multa fino a 25 mila euro ed una condanna carceraria fino a 3 anni.

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