Come cambieranno i viaggi dopo il Coronavirus?

Viaggiare dopo la pandemia di Coronavirus: come cambieranno le vacanze?

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Una delle cose che tutti gli operatori dei settori turistici, alberghieri e aerei si stanno chiedendo è come cambierà il modo di viaggiare dopo questa emergenza. La percezione delle vacanze e del mettersi in moto sarà condizionata dalla paura? Chiaramente non ci sono risposte certe, ma solo supposizioni e idee. A oggi l’emergenza Coronavirus, almeno in Italia, percepiamo che sta nettamente cambiando il modo di vivere la socialità. Per via della quarantena siamo chiusi a casa e raggiungiamo amici e parenti con la tecnologia. Chiaro è che non è appagante come vedere le persone in carne ed ossa, ma è una tendenza che potrebbe proseguire.

Come cambieremo noi dopo il Coronavirus?

Una pandemia non era mai capitata, almeno a nostra memoria. Abbiamo vaghi ricordi, riportati dai parenti, della famigerata Influenza Spagnola, ma questa la stiamo vivendo sulla nostra pelle. Siamo obbligati a stare in casa e la paura di un virus, piccolo, invisibile, ma estremamente pericoloso ha ormai “infettato” la mente di molti. Ci si chiede quindi come cambierà la percezione dei viaggi una volta finita questa emergenza. L’idea che ci siamo fatti è che il mondo si dividerà in due. C’è chi non vedrà l’ora di ripartire e chi invece avrà il terrore di uscire di casa. Fin quando almeno non verrà trovato un vaccino, sicuramente la socialità cambierà forma. Ci vorrà tempo anche solo per riabituarsi ad andare a teatro, al cinema o nelle discoteche. In tutti quei luoghi insomma dove bisogna stare al chiuso in un gran numero di persone.

Le ripercussioni sulle vacanze

Si teme quindi che anche gli spostamenti aerei o in treno possano avere una flessione in negativo e che invece gli spostamenti nella propria auto, per raggiungere località nostrane, magari vicino a casa, saranno preferiti. Il turismo quindi dovrà tenere conto di questa possibile dicotomia tra chi non vede l’ora di ripartire e chi invece si muoverà con molta cautela. Se da una parte quindi molti vettori stanno lanciando campagne per tornare a volare a settembre, gli operatori turistici dovrebbero iniziare a pensare anche a delle formule “a chilometro zero”.

Si pensi quindi a formule convenzionate per gli spostamenti in auto, a delle formule di sconti o convenzioni per chi viene da regioni vicine. Tutto il possibile insomma per cercare di sostenere e incentivare sicuramente gli spostamenti da distanze più piccole. Un ritorno un po’ al made in Italy al cento per cento.

Francesco Conidi

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