Hantavirus Cina: operaio morto per il “virus dei roditori”

Un caso di Hantavirus in Cina: operaio morto per il “virus dei roditori”, cos’è e come si sviluppa, patologia rara ma ha alta mortalità.

(Twitter)

La Cina deve fare i conti con un nuovo allarme, anche se gli esperti tendono a minimizzare e a rassicurare. Infatti, un operaio di 29 anni sarebbe morto per Hantavirus, il cosiddetto “virus dei roditori”.

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Secondo quanto si apprende, l’altro giorno stava andando a lavorare a Shandong insieme ad altri 29 colleghi, quando ha accusato un malore. Trasferito all’ospedale della contea di Ningshan, è morto poco dopo.

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Cina: caso di Hantavirus, cosa è accaduto

L’uomo è risultato negativo al Coronavirus e ora si attendono i risultati dell’Hantavirus. Yang Zhanqiu, virologo dell’università di Wuhan, ha spiegato al Global Times che si tratta di un caso isolato e comunque non dovrebbe esserci il rischio di contagio: “A differenza del Covid-19, l’hantavirus nella maggioranza dei casi non viene trasmesso attraverso il sistema respiratorio, ma attraverso le secrezioni corporee e il sangue di un paziente malato”.

Queste le parole del virologo: “Non c’è motivo di preoccuparsi. È una malattia prevenibile e controllabile”. Si tratta di un virus raro ma che ha una mortalità del 38% e viene trasmesso all’uomo dai roditori, selvatici e domestici. Il virus si trasmette attraverso feci, urine e altri fluidi corporei. Se si portano le mani alla bocca, agli occhi o al naso è possibile restare infettati. Si manifesta con gravi infezioni ai polmoni – come forte tosse e respiro affannoso – o ai reni, attraverso eruzione, dolore addominale e talvolta insufficienza renale. I primi casi accertati avvennero durante la Guerra di Corea negli anni Cinquanta, lungo il fiume Hantan.

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