Coronavirus Italia | pioggia di denunce dopo una messa di nascosto

Una messa celebrata segretamente ed in aperta violazione del decreto anti Coronavirus Italia. Diverse le persone denunciate.

Coronavirus Italia
Disposizioni anti Coronavirus Italia disattese da una messa tenuta di nascosto Foto dal web

Ancora una volta le regole per contrastare il Coronavirus in Italia sono state disattese in maniera scriteriata. Ed anche stavolta tra gli irresponsabili di turno figurano un prete ed alcuni suoi fedeli, tutti sorpresi insieme in assembramento nel corso di una messa celebrata di nascosto.

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Senza pensare alle conseguenze per la salute ed al fatto che, così facendo, possa aumentare il rischio di infettare sé stessi e gli altri con il Covid-19, che agisce in particolar modo con soggetti asintomatici. Che cioè non presentano segni della malattia e che quindi non sanno di essere portatori di Coronavirus. Il fatto è accaduto a Rocca di Priora, piccolo centro alle porte di Roma. In tutto i carabinieri hanno denunciato 28 persone dopo che questi avevano chiesto al parroco di celebrare la funzione eucaristica cercando di rispettare comunque le distanze di sicurezza. Ognuno di loro entrava in chiesa da una porta laterale, cosa che alcuni abitanti hanno notato, portando quindi alla richiesta alle forze dell’ordine di vederci più chiaro in proposito.

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Coronavirus Italia, funzione celebrata di nascosto: 28 denunce

Ora devono rispondere di violazione di decreto presidenziale alla Procura di Velletri. Le disposizioni attualmente vigenti vietano la celebrazione della messa per evitare assembramenti pericolosi in chiave diffusione Covid-19. Ma le disposizioni anti Coronavirus in Italia consentono comunque di potere andare in chiesa uno alla volta per una breve preghiera. Tutti i denunciati hanno età compresa fra i 65 e gli 80 anni. Rischia anche il prete, che da par sua si difende. “Quella che stavo tenendo non era una messa ma una preghiera di gruppo. Perché la religione è un bisogno per alcuni. È vero che le regole vanno rispettate ma bisogna capire certe esigenze. Comunque abbiamo rispettato le distanze previste, come i carabinieri hanno potuto constatare al loro arrivo. La chiesa poi è molto grande e noi eravamo molto pochi”. Ulteriori sospetti erano sorti ad alcuni abitanti di Rocca di Priora a causa della presenza di diverse auto parcheggiate a ridosso della sacrestia.

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