Autocertificazione spostamenti: cambia nuovamente il modulo

Con un decreto pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, il governo ha cambiato nuovamente il modulo utile all’autocertificazione degli spostamenti.

Dopo aver  varato le nuove restrizioni applicate a partire da ieri, il governo ha deciso anche di modificare ulteriormente il modulo di autocertificazione. Probabilmente l’esigenza di questa ulteriore modifica si è resa necessaria dopo l’ennesimo esodo di cittadini dal nord al sud Italia. Adesso, infatti, sull’autocertificazione appare il divieto a spostarsi dal comune in cui ci si trova per fare ritorno al luogo di residenza, domicilio o abitazione. Se prima era garantita questa possibilità senza limitazioni, adesso lo si potrà fare solo per comprovate necessità di tipo lavorativo, di salute o di emergenza.

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Spetta dunque al cittadino compilare il modulo dichiarando di spostarsi in altro comune per ragioni di assoluta emergenza o di spostarsi all’interno dello stesso comune per ragioni di comprovata necessità. Come sempre il modulo lo si può scaricare dall’apposita pagina del sito del Viminale (clicca qui per scaricare il modulo). Per coloro i quali avessero difficoltà nello stampare il modulo, sarà sempre valida la possibilità di ricopiarne il contenuto a penna su un foglio bianco.

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Autocertificazione: non cambiano le pene per i trasgressori

Nulla è cambiato invece sulle modalità di controllo rispetto all’ultima modifica. Gli agenti che effettueranno i controlli porteranno con loro alcune copie del modello di autocertificazione per farlo compilare ai cittadini che ne saranno sprovvisti. Sempre gli agenti controfirmeranno il documento come attestazione del fatto che è stato effettuato il controllo. In questo modo ai cittadini viene tolto l’obbligo di allegare una fotocopia del documento.

In un secondo momento le forze dell’ordine faranno un controllo sulle dichiarazioni effettuate dai cittadini. Qualora riscontrassero dichiarazioni false, si procederà con la denuncia. Dichiarare il falso comporta un accusa per “attentato alla salute pubblica”. Questa può portare all’arresto ed ad una condanna esemplare di 12 anni di carcere.

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