Mamma sopravvissuta al Coronavirus, appello ai genitori: ecco cosa dovete sapere

Laura Jacobs ha contratto il Coronavirus dopo che i suoi genitori sono tornati dall’Italia a metà febbraio e ora racconta la sua esperienza della malattia. 

Laura Jacobs, 31enne del Galles e dipendente come impiegata del Servizio sanitario nazionale (NHS) inglese, ha contratto il Coronavirus dopo che i suoi genitori sono tornati dall’Italia a metà febbraio, passando per tutti i sintomi tipici dell’epidemia: febbre alta, dolori articolari e al torace. Per fortuna è guarita, e ora ha deciso di condividere la sua storia nel tentativo di rassicurare e aiutare chi sta vivendo o rischia di vivere la stessa esperienza.

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La battaglia vinta da Laura Jacobs contro il Coronavirus

“Sento che è importante condividere la mia storia, specialmente con tutto il panico e i disordini in corso – scrive Laura su Facebook -. I miei sintomi sono venuti dal nulla. Mi sono sentita assolutamente bene al lavoro e poi il Coronavirus è improvvisamente arrivato. Avevo la febbre alta, brividi, intensi dolori alla schiena e al collo, mal di gola, un senso di oppressione al torace e affaticamento”.

Insieme a suo marito Matthew, 35 anni, la figlia Ava, 5 anni, e Miles, 10 mesi, Laura è stata sottoposta al test lunedì 9 marzo – un giorno dopo sua madre – da un’infermiera, ed è risultata positiva. “Mia madre era stata in Italia e si era recata in una zona che non era infetta al momento, non c’erano casi segnalati, ma poi anche lei si è ammalata. Poi anche mio marito è risultato positivo al test. I bambini invece no, e questo ci ha sorpreso, perché li tocchiamo continuamente, dando loro baci e abbracci”. E – aggiunge con una nota di speranza – “questo dimostra che i nostri figli sono molto più resistenti di noi”.

“Il peggio – continua Laura – è stato la febbre per giorni, brividi e orribili dolori alla schiena e al collo… Ti senti come se non potessi muoverti, esausto”. Ma la sua priorità, come ogni genitore, erano i figli: “Ci è stato consigliato di isolarci il più possibile dai bambini, il che è difficile perché sono così giovani. Ma laviamo costantemente le mani prima di dar loro da mangiare e vestirli ed evitiamo baci e abbracci. È difficile e un po’ spaventoso non poter più andare a scuola, uscire di casa, fare una passeggiata al parco, tutto così all’improvviso”.

Laura spera che il suo post mostri il Coronavirus sotto una luce diversa. “Penso che le persone siano davvero spaventate”, dice, “perché è qualcosa di nuovo e sconosciuto e nessuna sa per quanto tempo rimarrà malato o se peggiorerà, quali saranno le complicazioni… Le persone vogliono risposte, ma c’è molta negatività con tutti questi morti, i casi che si moltiplicano, i letti in ospedale che mancano. E’ necessario anche sapere se alcune persone stanno migliorando e più gente lo sa, meglio è”.

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EDS

 

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