Martina Parente in fuga da Londra per il Coronavirus, oggi è finalmente tornata a Napoli, la sua odissea: “Ho vissuto un incubo”.
In queste ore, oltre alle paure degli italiani che vedono aumentare il numero di contagi e di vittime, ci sono anche quelle dei nostri connazionali che vivono all’estero. E si sentono di fatto abbandonati al loro destino.
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Molti di questi risiedono a Londra e devono fare i conti con le ‘giravolte’ del governo inglese guidato da Boris Johnson. Le esternazioni del premier, ma non solo, turbano la loro tranquillità. C’è addirittura chi si è licenziato e ora vuole tornare in Italia.
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L’odissea di Martina Parente, in fuga da Londra per il Coronavirus
I nostri connazionali, tra l’altro, sostenevano nei giorni scorsi di sentirsi sbeffeggiati dagli inglesi perché usano delle precauzioni, ma oggi anche nel Regno Unito la situazione è cambiata. I contagiati salgono in maniera rapida e sono ora oltre 2.500 con più di 100 decessi. A differenza dell’Italia, però, dove in questi giorni dovrebbe essere stato raggiunto il picco di contagi, nel Regno Unito i numeri sono destinati ad aumentare nei prossimi giorni.
Tra coloro che vivono a Londra, c’era fino a qualche ora fa Martina Parente – che oggi finalmente è riuscita ad atterrare all’aeroporto di Napoli. La ragazza viveva da un anno e mezzo nella City e come ha raccontato al fattoquotidiano.it ha iniziato ad avere davvero paura mentre aumentava il contagio e soprattutto dopo le parole sull’immunità di gregge pronunciata da Johnson e poi in qualche modo smentite. La giovane ha spiegato di essersi dovuta licenziare perché i propri datori di lavoro di fatto non prendevano precauzioni. E così, dopo un’odissea tra biglietti aerei, voli cancellati e scali continentali, solo oggi è riuscita a rientrare a Cava de’ Tirreni, dalla sua famiglia.