Coronavirus, vigile urbano positivo: “Le mascherine erano finite”

Il ‘Corriere della Sera’ racconta il caso di positività al Coronavirus del Vigile Urbano di Roma, che denuncia la carenza di materiale protettivo per gli agenti.

Il ‘Corriere della Sera’ è venuto a conoscenza del caso di contagio del vigile urbano di Roma solo 5 giorni dopo la scoperta positività. A quanto pare l’agente si è sentito male, ha avuto un mancamento, mentre si trovava in servizio. I colleghi hanno quindi allertato l’ospedale Spallanzani e lo hanno condotto lì per un esame. Qui i medici gli hanno chiesto se avesse avuto contatto con qualcuno contagiato e se avesse fatto uso del materiale di protezione personale.

https://www.youtube.com/watch?v=u5O5zuc5K3g

Leggi anche ->Coronavirus, le emozioni dai balconi – VIDEO

L’agente si è sentito in imbarazzo ed ha risposto: “I medici dello Spallanzani mi hanno chiesto: ma voi li avete gli strumenti di protezione? Io mi sono sentito quasi in imbarazzo… Sì, ce l’abbiamo, ho risposto, in quanto forze di polizia…”. Una bugia a fin di bene, poiché le mascherine erano finite l’11 marzo (giorno in cui ha accusato il malore). Ad ammetterlo è lo stesso vigile urbano che aggiunge: “In realtà – ha aggiunto il contagiato -mercoledì sono tornato al lavoro e le mascherine erano finite”. In ogni caso il vigile è stato sottoposto al tampone ed è risultato positivo al coronavirus.

Leggi anche ->Coronavirus, Sicilia si chiude: stop a voli e treni

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Vigile urbano positivo al Coronavirus: “Da casa ho avvisato il Comando dell’esito”

Una volta avuto il risultato del test e scoperto di aver contratto il Coronavirus, il Vigile ha avvisato immediatamente il comando affinché fossero messi in sicurezza sia i veicoli che le stanze in cui era stato i giorni prima: “Da casa ho avvisato il mio Gruppo dell’esito positivo anche al fine di attivare i prescritti protocolli per la sanificazione dei veicoli e dei locali e per l’adeguata informazione ai colleghi con i quali ero stato a contatto”. Il collega che era con lui quella mattina ed un altro con cui era stato a contatto sono stati posti in isolamento fiduciario in casa per 14 giorni.

In seguito a questo caso, i sindacati uniti hanno chiesto rassicurazioni al comando dei vigili urbani chiedendo a gran voce i Dpi per gli agenti in servizio e minacciando di non rientrare in servizio qualora non ci fossero: “Senza garanzie per la sicurezza e la nostra salute, bloccheremo i servizi esterni”.

Impostazioni privacy