Coronavirus, genitori supplicano: “Non giocate con le vite dei nostri figli”

Genitori e famiglie sono terrorizzate dalla pandemia Coronavirus, in Inghilterra implorano Boris Johnson di non giocare con le vite dei loro figli. 

Le famiglie di moltissimi ragazzi e bambini con problemi delle difese immunitarie o problemi cardiaci sono furiosi con il Primo Ministro Boris Johnson, che ancora non sta attuando le misure di sicurezza per il Coronavirus che sta seguendo il resto d’Europa. Questi genitori sono spaventati e vogliono che gli siano date delle chiare guide in merito a cosa fare per i loro figli, con situazioni sanitarie a rischio.

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Fay Murrish, ha una figlia di 5 anni, Chanel, la paziente più giovane d’Inghilterra ad aver subito un’operazione a cuore aperto. “I nostri figli hanno sopportato molto di più di quanto possiate immaginare. Non vogliamo che diventino un’altra statistica”. Claire Robinson, invece, ha un figlio di 6 anni, Riley, che soffre di problemi di problemi cardiaci e ha un sistema immunitario compromesso. Quando Claire ha tolto da scuola gli altri figli che ha per proteggere il piccolo Riley, è stata minacciata con una multa. Un’altra madre, Sophie, di 27 anni dice: “Il mio bambino non ha lottato per superare 5 operazioni a cuore aperto, un trapianto di cuore, 2 anni e mezzo di emodialisi e un trapianto di un rene, per morire di Coronavirus“. Jessica Barker, ha una figlia di 4 anni che è nata con metà cuore: “Qualcosa del genere potrebbe essere catastrofico per mia figlia. Non conosciamo abbastanza il virus per correre dei rischi. Johnson sta giocando alla roulette russa con le vite delle persone con problemi medici. Non dichiarando l’epidemia, ha accettato che le persone moriranno. Adesso spetta solo capire a chi toccherà“.

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Inghilterra, i provvedimenti contro il Coronavirus sono ancora pochi

I bambini non sono considerati soggetti a rischio, ma in molti paesi europei le scuole sono state chiuse come forma preventiva. Il Governo inglese, invece, ha scelto di tenere le scuole aperte perché ritiene un’esagerazione lasciare a casa il personale docente. Il virus ha già raggiunto il Regno Unito, gli ospedali hanno pochi letti e le mascherine protettive antivirus scarseggiano già, eppure lo Stato non sta ancora prendendo misure precauzionali.

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