Coronavirus, allarme dell’Istituto Mario Negri: “Oltre 30mila infetti tra pochi giorni”

Secondo l’Istituto Mario Negri a metà aprile potrebbero servire migliaia di posti in terapia intensiva per i pazienti affetti da Coronavirus. 

Se l’aumento del numero di pazienti positivi al Coronavirus seguirà un andamento esponenziale anche la prossima settimana, ci potrebbero essere più di 30mila infetti in pochi giorni. A dirlo è uno studio condotto in collaborazione dall’Istituto Mario Negri e l’Università degli studi Bergamo e citato da Lancet, una delle più autorevoli riviste scientifiche al mondo. Di qui l’esortazione a leader politici e autorità sanitarie nazionali a muoversi il più rapidamente possibile per garantire che vi siano risorse sufficienti in termini di personale, posti letto e strutture di terapia intensiva, per quel che potrebbe accedere nei prossimi giorni e settimane.

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La previsione choc sulla curva del Coronavirus

Sulla base dei dati disponibili riguardo al numero dei soggetti positivi al Coronavirus, Andrea Remuzzi, professore di ingegneria biomedica all’Università degli studi di Bergamo, e Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, hanno analizzato l’andamento del trend dei contagi e quello dei pazienti bisognosi di terapia intensiva, fornendo quindi le loro previsioni.

I dati resi finora disponibili dal Ministero della Salute mostrano sostanzialmente un modello esponenziale che indica un valore di R0 compreso tra 2,8 to 3,2. Se l’aumento del numero di pazienti infetti seguirà la stessa dinamica anche per la prossima settimana, si potrebbero registrare più di 30.000 infetti nel giro di pochi giorni. Lo stesso vale per il numero di ricoveri in terapia intensiva, con tutto quel che ne consegue per la capacità di tenuta del sistema sanitario nazionale.

“Attualmente – spiega Andrea Remuzzi – sono ancora pochi i dati da prendere in considerazione per formulare ipotesi più solide in merito al numero esatto di pazienti che saranno infettati nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Dato che finora la percentuale di pazienti che richiedono la terapia intensiva è vicina al 10% dei pazienti infetti, si può prevedere che potrebbero essere teoricamente necessari fino a 4.000 posti letto di terapia intensiva durante il periodo peggiore dell’infezione, che sarà verosimilmente tra circa 4 settimane”.

“Ci rendiamo conto – aggiunge Giuseppe Remuzzi – che è molto verosimile che a questo numero di posti letto di terapia intensiva non si possa arrivare. Una percentuale speriamo significativa di pazienti accederà alla terapia intensiva, gli altri saranno trattati con supporti respiratori meno invasivi. Questa è una grossa sfida per l’Italia, perché ora ci sono poco più 5.200 posti letto in terapia intensiva in totale. Teniamo conto poi che abbiamo solo poche settimane per l’approvvigionamento di personale, attrezzature tecniche, e materiali. Sappiamo che il governo è al lavoro per approvare una legge che consentirà al servizio sanitario di assumere 20.000 medici e infermieri e di fornire altri 5.000 ventilatori agli ospedali italiani”. “Queste misure rappresentano un passo nella giusta direzione – conclude -, ma il nostro modello ci dice che devono essere attuate con urgenza, nel giro di pochi giorni”.

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