Coronavirus Lombardia | coniugi morti insieme dopo 8 giorni di isolamento

La situazione Coronavirus Lombardia è molto grave. Il figlio di due anziani morti insieme dopo 8 giorni di isolamento spiega quanto di terribile vissuto.

Coronavirus Lombardia
Emergenza Coronavirus Lombardia la triste vicenda di due coniugi FOTO viagginews

L’epicentro del Coronavirus è la Lombardia in Italia, come noto. I primi casi sono emersi a Codogno per poi spostarsi nel vicino Veneto e da lì nel resto del nostro Paese. E da quando questa emergenza sanitaria è iniziata, proprio la Lombardia fa contare il maggior numero di casi e di decessi legati al Covid-19.

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Tra le vittime si annoverano anche due coniugi, i poveri Luigi Carrara e Severa Belotti, di rispettivamente 86 e 82 anni. I due erano sposati da 60 anni e sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altra, per colpa dell’epidemia. Il loro figlio Luca descrive gli ultimi, terribili giorni di vita dei suoi genitori, che risiedevano nel comune di Albino, in provincia di Bergamo. “Per 8 giorni sono rimasti reclusi in casa con febbre alta ed enormi difficoltà ad a ricevere assistenza medica”. L’uomo ha ricevuto assistenza con un ricovero sabato 7 marzo, all’indomani poi è toccato alla donna. Entrambi sono poi deceduti martedì 10 marzo, a nemmeno due ore di distanza l’uno dall’altra.

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Coronavirus Lombardia, “i medici costretti a scegliere chi curare in ospedale”

“Erano anziani, ok”, aggiunge il loro figlio. “Ma stavano bene, non hanno mai dovuto fare ricorso al medico. Questo vuol dire che il Coronavirus non è una semplice influenza ma una cosa che ti manda all’ospedale è che può ucciderti. I miei genitori sono morti da soli, con questo virus va così”. Un altro dramma è dovuto dal fatto che Luca non ha potuto fare niente per suo padre e sua madre.

“Non ho potuto salutarli, confortarli, non ho potuto fare niente per loro. Per otto giorni hanno avuto la febbre a 39 e sono rimast chiusi in casa. Il medico non c’era, il 118 non arrivava. Non ce l’ho col 118 che comunque ha provato a salvarli poi”. Alla fine i due anziani sono finiti all’ospedale ‘Papa Giovanni XXIII’ di Bergamo. “Ma lì è un disastro, non sanno più dove mettere la gente. Penso proprio che i medici siano costretti a fare selezione ed a lasciare al loro destino i più anziani. Del resto cos’altro possono fare?”.

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“Restate a casa, la situazione è gravissima”

E l’uomo ci tiene ancora a sottolineare: “Papà non è mai stato malato. Era muratore in pensione. Ed anche mamma, casalinga, non ha mai accusato problemi di salute gravi. Questo deve servire per far capire alla gente che bisogna restare a casa. Non ho più rivisto i miei neppure dopo che sono morti. Hanno portato le loro salme al cimitero e verranno cremati perché ci sono troppi morti”. Lui è attualmente in quarantena al suo domicilio con la moglie e due figli. “Anche io sono isolato, la tristezza è doppia. Delle pratiche burocratiche relative alla scomparsa di mamma e papà si sta occupando mia sorella. Io non posso fare nulla, neppure ricevere visite”.

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