Coronavirus, l’ex ministro della Salute Grillo: “Rischiamo un’esplosione”

Giulia Grillo, ministro della Salute del primo governo Conte, esorta il governo a prendere misure ancor più restrittive contro il Coronavirus: “Bisogna chiudere tutto”. 

L’ex ministro della Salute Giulia Grillo non solo è d’accordo con l’approvazione delle stringenti misure contro il Coronavirus, ma esorta il premier Giuseppe Conte e ad assumere una decisione ancor più drastica e “chiudere tutto”. “Così non va, ancora troppa gente in giro – si legge in un post pubblicato poche ore fa sul suo profilo Facebook -. Prendiamoci una volta per tutte la responsabilità di chiudere tutto per 15 giorni, garantendo consegne a domicilio di cibo e farmaci, sanificando ogni luogo pubblico. Non rimandiamo”.

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Il rischio della sottovalutazione del Coronavirus

In un’intervista esclusiva ai colleghi di NewNotizie, Giulia Grillo ha poi spiegato cosa l’ha spinta a lanciare questo appello pubblico. “Vedo che qui tutti continuano a girare come se niente fosse – chiarisce l’ex ministro -. C’è stata invero una virata verso la consapevolezza, ma solo negli ultimi giorni. Se vogliamo veramente fermare il virus è necessario che ci siano misure più drastiche. Il Coronavirus non guarda in faccia a nessuno e può essere trasmesso anche da persone asintomatiche. Noi al sud abbiamo una sanità che è molto più debole rispetto a quella del nord, per quanto si stia cercando di riorganizzare e potenziare non si possono fare miracoli. Ora con i 25 mila residenti al nord che sono rientrati rischiamo un’esplosione di casi. Mi auguro che chi è ritornato stia osservando la quarantena a casa. Purtroppo, però, pare che non sia così per tutti. Per questo è bene prevenire con delle misure drastiche, prima che si sia verificato il dramma”.

Quanto allo stanziamento di 25 miliardi annunciato dal governo, Giulia Grillo osserva che “ci saranno sostegni per tutti, per i lavoratori dipendenti, per quelli autonomi, per le partite Iva, per le famiglie; le persone non devono avere paura, dal punto di vista economico ci sarà il sostegno. E’ chiaro che ci sarà un momento di ristrettezza, ma non sarà come dover affrontare un dopoguerra. Lo sarebbe dal punto di vista della salute nel caso in cui noi non riusciremo a contenere il contagio dell’epidemia”. “Ma – puntualizza – i tempi della politica non sono celeri. Purtroppo ci sono tante valutazioni da fare e non è assolutamente semplice prendere delle decisioni rapide in queste circostanze. Tutto sommato, però, ritengo che il governo stia reagendo abbastanza tempestivamente. L’unico appunto critico che posso fare è che a mio avviso si sarebbero dovute prendere delle misure più drastiche da prima. Forse in questo modo avremmo potuto evitare alcuni decessi, ma questo purtroppo non lo sapremo mai. E’ sempre più semplice giudicare a posteriori e dall’esterno”.

Infine l’ex ministro della Salute risponde alle ultime dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini: “Se sul mero concetto delle misure più drastiche posso trovarmi d’accordo, c’è da dire che lui ha cambiato posizione un centinaio di volte. Io, vista anche la mia competenza in ambito medico, sono sempre stata su questa posizione, mentre lui ha detto tutto e il contrario di tutto. Detto questo, ritengo che sia facile criticare quando si è all’opposizione, quando non si deve tenere conto di tutto prima di prendere una decisione. Credo che il Presidente del Consiglio stia tenendo in considerazione questo genere di misure, ma non è semplice prendere una simile decisione. C’è anche l’aspetto economico che stanno valutando in questo momento”.

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EDS

 

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