Coronavirus, Lombardia: “Valuteremo la necessità di bloccare i trasporti”

Coronavirus: all’indomani dell’estensione delle misure a tutta Italia, l’assessore del Welfare della Lombardia valuta se interrompere i trasporti pubblici.

A distanza di nemmeno due giorni dall’allargamento delle zone rosse, il governo ha optato per una misura ancora più drastica. A partire da questa mattina in tutta Italia gli spostamenti da casa saranno limitati alle sole necessità. Un provvedimento che si è reso necessario a causa dell’aumento esponenziale dei contagi ed al conseguente sovraccarico delle strutture ospedaliere. Nelle prossime ore potrebbero essere adottate misure ancora più stringenti, soprattutto in Lombardia.

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Ad annunciarlo è stato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. Questo ha spiegato di aver chiesto già al governo la chiusura dei negozi, quindi ha aggiunto: “valuteremo se c’è la necessità di chiudere anche i trasporti e le attività produttive”. Nell’esplicitare il motivo della richiesta di chiusura negozi, Gallera ha detto: “Noi avevamo già a chiesto di chiudere tutte le attività commerciali perché se io esco per andare a lavorare non posso fermarmi a fare shopping”. Quindi ha aggiunto che probabilmente è il caso di inasprire ulteriormente le misure.

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Coronavirus, l’assessore critica il governo: “Lentezza non compatibile con l’evoluzione del virus”

In un secondo momento il politico ha parlato della necessità di far diminuire i contagi per non sovraccaricare ulteriormente le strutture sanitarie: “Chiudere per 15 giorni interamente almeno la Lombardia può servire a ridurre o bloccare diffusione del virus, lo dicono gli esperti. Perché noi altri 15 o 20 giorni con una crescita così forsennata delle persone nei pronto soccorso e nelle terapie intensive non li reggiamo, non li regge la Lombardia e non li regge l’Italia”.

Lo stesso assessore lombardo ha espresso parole dure nei confronti del governo per aver disposto l’allargamento della zona di sicurezza a tutta Italia con ritardo: “Sta assumendo consapevolezza con una lentezza che non e’ compatibile con una velocità con cui questo virus cresce. Sabato ha prodotto un decreto e lunedì è andato a modificarlo. Dobbiamo collaborare e noi lo stiamo facendo con una grandissima lealtà istituzionale. Siamo sulla stesso fronte, stiamo vivendo una situazione unica e molto delicata e dobbiamo gestirla insieme, in alcuni momenti la collaborazione è mancata”.

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