Omicidio Vannini | la Cassazione contro Ciontoli | “Gravi colpe”

Antonio Ciontoli finisce nel mirino della Corte di Cassazione. Le motivazioni nella richiesta di un nuovo processo per l’omicidio Vannini parlano chiaro.

omicidio Vannini
Le motivazioni della Cassazione sulla necessità di riformulare il processo per l’omicidio Vannini FOTO viagginews

La Corte di Cassazione ha fornito le motivazioni relative all’omicidio Vannini. La sentenza risalente al 7 febbraio 2020 ha stabilito che venga celebrato un nuovo processo a carico di Antonio Ciontoli e degli altri componenti della sua famiglia.

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L’aspetto principale posto in essere dai giudici è che il povero Marco si sarebbe potuto salvare se i soccorsi avessero potuto avere modo di intervenire in maniera tempestiva. Invece così non fu, e la responsabilità di tutto ciò sarebbe da attribuire alla reticenza di Antonio Ciontoli e dei suoi familiari. Presumibilmente per far si che non venisse a galla quanto accaduto nella loro villetta di Ladispoli, la notte del 17 maggio 2015. Al termine del processo originario, all’ex agente dei servizi segreti venne ridotta a soli 5 anni la pena di 14 richiesta in origine.

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Omicidio Vannini, Ciontoli ritardò i soccorsi: concorso di colpa per i suoi parenti

Per la moglie, Maria Pezzillo, e per i due figli, Federico e Martina (fidanzata di Marco Vannini, n.d.r.) la pena era stata di 3 anni per favoreggiamento e concorso di colpa. La Cassazione ha ribadito adesso che “la morte del ragazzo fu la conseguenza delle lesioni causate dallo sparo e del mancato soccorso da parte di Ciontoli. Il quale rimase inerte ostacolando i soccorsi”. Solo dopo quasi due ore – circa 110 minuti – ci fu l’intervento del 118, con Marco agonizzante per tutto questo tempo e morto a seguito di una profonda agonia. Antonio Ciontoli ha anche ricevuto l’accusa di avere fuorviato con informazioni false il personale medico. Ad esempio disse loro che, nell’ambito dell’omicidio Vannini, Marco si fosse ferito con un pettine appuntito. Il giovane morì a 19 anni alle 03:00 del mattino del 18 maggio 2015 per anemia acuta meta emorragica”.

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