La truffa del carburante denunciata dalle Iene: come funziona e quali sono gli introiti economici che riuscivano a mettere da parte.
Le Iene “smascherano” nella puntata del 3 marzo 2020 la mafia del carburante: la popolare trasmissione televisiva svela il meccanismo celato dietro su due società venete.
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Queste sarebbero coinvolte in un commercio di carburante proveniente da compagnie petrolifere estere, in particolare slovene. L’acquisto avverrebbe attraverso figure intermediarie, veri e propri broker: la truffa consisterebbe nell’evasione dell’IVA.
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Quanto valeva la truffa del carburante scoperta dalla Finanza
La frode sul carburante è stata oggetto dell’operazione “Fuel Discount“ della Guardia di Finanza di Pavia. Il giro d’affari denunciato dalle Fiamme Gialle è davvero consistente: 100 milioni di euro sottratti all’Iva, fatture false emesse per 400 milioni di euro e un danno all’erario calcolato in 700mila euro al giorno. Nelle intercettazioni, si sente uno degli indagati ironizzare, parlando di un esoso noleggio di uno yacht: “Tanto c’è zia Iva”.
Secondo le accuse della Finanza, il meccanismo consisteva nell’acquisto di combustibile, tramite società cosiddette “cartiere” da operatori con sede in Repubblica Ceca, Cipro, Croazia, Romania e Slovenia poi, grazie ad un giro di fatture false, rivenderlo in Italia a diversi clienti. Il tutto evadendo l’Iva prevista nel nostro Paese.