Loredana Bertè svela: “La morte di Mimì? Dovevo darle ascolto”

Ospite di Silvia Toffanin, Loredana Bertè ha rivelato di sentirsi in colpa per non essere stata accanto alla sorella quando ne aveva più bisogno.

Oggi per Loredana Bertè comincia un impegno che negli ultimi anni le ha dato una grande soddisfazione, la presenza in giuria ad ‘Amici‘. La cantante sta vivendo una seconda giovinezza professionale dopo il successo della canzone estiva con i Boomdabash. Proprio il successo del brano le ha consentito di tornare a Sanremo nel 2019, un edizione in cui tutti, compreso lei, si attendevano un piazzamento più lusinghiero.

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Da qualche anno, per omaggiare la sorella Mimì, a Sanremo viene dato il premio Mia Martini. L’indimenticabile sorella di Loredana di cui lei stessa ha parlato qualche mese fa a ‘Verissimo’. Alla conduttrice ha svelato di sentirsi un po’ colpevole: “Io mi sento in colpa, perché ho viaggiato. Avrei dovuto fare un viaggio di meno e starle vicino. Una cosa non mi perdono: non aver preso il telefonino, come lei mi aveva chiesto di fare. Ho preso il fax, invece, così non ero obbligata a rispondere. Ogni tanto la sogno: sogno che è ancora qui con me e che vuole una sigaretta”.

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Loredana Bertè: “Quando una è brava, puoi dire solo che porta iella”

A rovinare la vita della sorella, si sa, sono state le malelingue che hanno messo in giro la voce che portava iella. Loredana non perdonerà mai queste persone: “Mimì ha avuto una vita di inferno, poi sai come è andata, le malelingue della gente le hanno appiccicato questa etichetta di ‘portaiella‘, una cosa che l’ha fatta morire dentro”. Infine ha aggiunto: “Quando una è brava, l’unico modo che hai per farla fuori è dire che porta sfortuna. Chiunque, anche l’ultimo tecnico con cui ha lavorato, si toccava nelle parti basse quando la vedeva arrivare. Molti registi noti non l’hanno voluta. Succede solo in Italia”.

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