Leone Jacovacci: chi era il pugile italo congolese degli anni Venti

Chi era Leone Jacovacci, il pugile italo congolese degli anni Venti: le sue imprese sportive vennero censurate dal Fascismo, ma non solo.

(screenshot video)

Una vicenda incredibile quella di Leone Jacovacci, pugile italiano di colore nell’Italia fascista degli anni Venti e Trenta. Nato in Africa da padre italiano, è cresciuto tra Roma e il viterbese.

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Infatti, il pugile nacque a Sanza Pombo, allora città del Regno del Congo, oggi in Angola, sua madre era babuendi, ma suo padre romano lo portò nella Capitale.

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Le imprese sportive di Leone Jacovacci censurate dal Fascismo

Classe 1902, vittima dei pregiudizi razziali, nel 1918 si imbarcò a Taranto come mozzo e arrivò a Londra. Qui adottò il nome di John Douglas Walker e si arruolò nell’esercito inglese. A 18 anni iniziò a combattere con lo nuovo pseudonimo di Jack Walker, omaggio al pugile Jack Dempsey. L’anno dopo si trasferì a Parigi: secondo quanto riportano le cronache, vinse 25 incontri consecutivamente. Tornato in Italia nel 1922, anno di avvento del Fascismo, affrontò il campione italiano dei pesi medi, Bruno Frattini, al Teatro Carcano di Milano. Sembra sia stato sconfitto, ma che quell’incontro risultò truccato.

Lottò prima contro i pregiudizi e poi contro gli avversari e infine – sebbene ostacolato dal Partito Nazionale Fascista – il 24 giugno del 1928, sfidò il campione in carica nazionale ed europeo, Mario Bosisio, con il suo nome di battesimo. Dovette battere il suo avversario due volte, perché la prima vittoria non venne convalidata. Quella che poteva essere la vittoria dell’ascesa definitiva, ne sancì invece il declino. Abbandonò presto prima il pugilato, poi il catch e si ritirò a vita privata. Leone Jacovacci è morto a Milano nel 1983: nel capoluogo meneghino, aveva trovato lavoro come portiere di un condominio. La sua storia è tornata alla luce grazie al docufilm “Il pugile del Duce” di Tony Saccucci, che mostra come anche le immagini della sua vittoria del 1928 siano state in larga parte censurate.

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