Coronavirus, la direttrice del Sacco: “Nessuno è morto per il virus”

Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia del Sacco: “Finora nessuno è morto per il Coronavirus, ma era già malato”.

(ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

“Fino ad oggi mi sento di dire che nessuno è morto per l’infezione di Coronavirus, ma è morto per la sua patologia alla quale si è sovrapposta l’infezione da Coronavirus”, queste le parole di Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia del Sacco di Milano, al Tg3.

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La virologa già aveva fatto parlare di sé un paio di giorni fa, quando aveva accusato: “Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così”. Ne era nata una polemica a distanza con il collega Roberto Burioni, che sui social l’aveva definita “la signora del Sacco”.

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Le parole della direttrice del Sacco sul Coronavirus

(MARCO SABADIN/AFP via Getty Images)

Oggi la Gismondo torna a spiegare che in sostanza il quadro clinico dei pazienti morti era gravemente compromesso prima che poi si ammalassero di Coronavirus. E difende quelli che definisce “gli angeli” del Sacco: “Non hanno turni, sono sempre là con pause di poche ore perché la situazione è impegnativa”. I dati sono quasi da record: vengono prodotti 50 risultati di test da Coronavirus ogni 2-3 ore in media.

La Gismondo insiste: “Una mia collaboratrice che ha anche due bambini da soli a casa, perché è separata, ha mobilitato tutta la famiglia perché potessero dare il cambio ed è lì anche la notte”. Quindi respinge ogni allarmismo e parla di una decina di casi che meritano attenzione, alcune delle quali in situazioni critiche “ma perché erano già ammalate”, chiosa la direttrice del Sacco.

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