Vittima di bullismo dall’infanzia, adolescente muore di overdose

Una madre racconta il terribile dolore causato dalla perdita del figlio quindicenne che si è ucciso con un’overdose, dopo anni di bullismo.

La madre devasta di Simon Brooks racconta la storia di suo figlio, morto dopo aver preso un cocktail di pillole, trovate nella sua casa a Tonyrefail, in Galles. In ospedale, il giovane ha confessato alla madre che gli dispiaceva e che sperava di non aver fatto quello che aveva fatto. Sua madre, Julie Steward, ha raccontato che il giovane era stato severamente bullizzato sin dall’infanzia.

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Simon ha deciso di togliersi la vita a soli quindici anni, lasciando una lettera, perché non ce la faceva più a sopportare i tremendi atti di bullismo, dai quali non riusciva a fuggire. Sua madre sta cercando di lottare affinché il Governo inglese implementi delle leggi e delle politiche contro il bullismo e la violenza sui giovani. “Simon era così sensibile e non comprendeva sempre le situazioni sociali. Era molto eloquente e era molto più a suo agio a stare con gli adulti che con le persone della sua età e questo lo ha reso un bersaglio. Ma era una persona bellissima e aveva uno stretto gruppo di ottimi amici“. Il bullismo nei confronti di Simon era iniziato alla scuola materna quando gli altri bambini lo chiamavano con tremendi appellativi o gli rubavano la merenda, per progredire con violenza fisica quando era più grande.

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Vittima di bullismo, le ultime parole di Simon Brooks

Non riusciva a fuggire dal bullismo. Eravamo d’accordo a toglierlo dalla scuola, ma un giorno si è tolto la vita. Penso che ormai era talmente radicato dentro di lui il dolore che non ce l’ha fatta più“, queste le parole di Julie che riconosce come suo figlio, nonostante amasse imparare, non ne voleva più sapere di andare a scuola. Quando tornava a casa era sempre teso, riusciva a rilassarsi solo dopo ore e, verso la fine, dormiva nel mio letto e suo padre dormiva nel suo. “Quando l’ho trovato a casa i paramedici erano già arrivati, lui aveva detto a una sua amica che l’aveva fatto e lei aveva avvisato la Polizia, ma nessuno pensava che la cosa fosse seria. Era cosciente. Ma poche ore dopo è peggiorato, i suoi organi hanno iniziato a cedere e due giorni dopo il mio bambino non c’era più“.

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